14 febbraio 2011

per quest'anno... non cambiare...

stessa spiaggia stesso mare?
no guardo fuori, è febbraio, i pinguini mi salutano mentre transitano davanti alla finestra trasportati dal vento... e poi, mare e spiaggia non fanno per me. non mi piacciono...
però stesso posto si e mi piace tantissimo! Londra, potrei quasi scrivere una guida alternativa... nessun consiglio per lo shopping però quello lo lascio libero!
sono arrivata sabato, e la prima locandina di giornale che ho incontrato uscendo dalla metropolitana è stato "BANDITO MASCHERATO AGGREDISCE DONNA INCINTA" che la notizia di se è orribile, ma l'annuncio è esilarante. io me lo immagino questo con la sua mascherina come nei fumetti che da dietro l'angolo aspetta questa donna con il pancione... la scena dopo è uno degli avangers che passava di li che lo ferma con i suo bastone da passeggio multiuso senza scomporsi. non può che andare così.
ieri mattina, in una giornata che avevo lasciato alla meravigliosa filosofia del "non faccio niente", ho scoperto che se i paradiso ha un odore, dev'essere per forza quello del mercatino coperto di coven garden. non può che essere così. infatti mi ci sono fermata a far colazione ed è stato paradisiaco. poi ho vagato alla ricerca del forbbiden planet perduto... è in una via mignon, con un isegna che si mimetizza alla perfezione con il palazzo. ci ho messo una vita e continuavo a girare nei pressi con sguardo disperato... per un momento ho anche pensato di lasciar perdere e poi... mi sono voltata e quella nano astronave anni '60 era li che mi guardava sorridendo dicendomi "te l'ho fatta eh?". e così è iniziato lo shopping... fare shopping stanca. ma rende entusiasti. non ti ricordi più nulla del perchè ti sentivi stanca e stressata. arrivi a casa, tutta dolorante perchè hai fatto km e km a piedi, ma guardi i tuoi sacchetti e pensi che sia stata un'ottima giornata!
per cui, se il lavoro migliora le ferie ma ti spreme come un limone, lo shopping ti rende come quele spugne che se messe sotto l'acqua si espandono prendendo la loro forma originale... tonifica lo spirito e lascia tanto buon umore!
oggi mi toccherà replicare... è uno sporco lavoro, me ne rendo conto, ma qualcuno dovrà pur farlo: Gigio scelgo te!

11 febbraio 2011

sempre all'ultimo...

domani parto.
domani mattina vado al al lavoro e alle 13 mi dirigo verso l'aeroporto.
domani. appunto.
stasera, avrei dovuto guardare verso la porta di casa e vedere una valigia pronta per 7 giorni di shopping londinesi. poi, voltandomi avrei dovuto vedere una casa pronta al riposo di una settimana.
avrei. dovuto.
sto scrivendo qua, ho due pile di panni che mi stanno dicendo "allora? ci vuoi infilare in lavatrice o no?"
scuri e colorati. neanche a dirlo i colorati sono quelli più ciacolanti... una vocina all'unisono quasi fastidiosa... ma è in sottofondo...
la casa... che dire... sembra un pò un campo di raccolta differenziata... tutto in ordine... plastica carta e umido... lo chiamano umido, a me sembra più un blob... comunque, l'amiu lo definisce così, che dire, adeguiamoci... sono li che mi guardano e sussurrano, anche loro sussurrano, "ciccia, i bidoni sono proprio qua fuori... ce lo facciamo un giretto veloce? che i gatti si stanno per appropriare indebitamente del nostro contenuto"... ho gatti che fanno esproprio proletari, non poteva essere altrimenti...
domani Londra. fico. l'unica cosa pronta è l'adattatore per il portatile... andiamo bene... stamattina mi ero preparata mentalmente una lunghissima lista di cose da fare prima di partire... ho spuntato solo il recupero dell'ennesima presa britannica... spariscono, si dileguano appena tocco nuovamente il suolo italiano... il giorno che trasloco verrò sommersa da prese buffe britanniche... per il momento, continuo a comprarne una a viaggio e la loro reperibilità non è neanche così alla mano... va bè, mi fissa dalla scrivania... lei è pronta a partire, io un pò meno... però adesso chiudo qua, mi alzo e vado almeno a  mettere a tacere i panni colorati... magari porto anche la valigia iin camera e apro l'armadio.. giusto per non trovarmi domani mattina all'alba delle 6 che fisso nervosamente il mobile bianco che contiene i miei vestiti e lancio cose non ben definite dentro ad una valigia... giusto quelle cose per cui arrivi e ti rendi conto che hai portato solo cose che non metteresti mai perchè non è stagione e hai lasciato il fondamentale sul letto, accanto a dove soggiornava la valigia...
ma ce la posso fare...
il giorno prima della partenza è sempre una gran confusione... tanto sono donna, è normale che ci si riduca sempre all'ultimo istante utile...
al tre:
uno...
... due...
     ... due e un pochetto....
          ... due quasi tre.....
                        .... due ma c'è ancora tempo...
                                                                 .... su dai fai la persona seria.....
          TRE!
ci sentiamo dalla Londra by winter...

9 febbraio 2011

quando lavorare stanca

Lavorare stanca.
no, non era così.
lavorare nobilita.
no non calza neanche questo e la nobiltà d'animo non è fra le mie priorità, io lo ammetto, molta gente no, ma diciamocelo chiaramente, nessuno lavora solo per la gloria...
il lavoro rende liberi... no questa era un pessimo slogan impresso su dei cancelli creati da persone particolarmente inclini alla crudeltà. il giorno della memoria era il 27 gennaio e volevo scrivere qualcosa, ma non ho avuto veramente tempo.
il lavoro esiste. si questa questa suona realistica ed è una necessità almeno per la maggior parte di noi. io mi metto in questa maggioranza...
il lavoro porta con sé uno stipendio... ecco su questo punto... qualche dubbio lo avrei... ma il mio è un piccolo punto di vista me ne rendo conto...
parliamoci chiaro, la mia assenza da questo mio piccolo spazio virtuale è dovuta a circostanze lavorative e spesso non remunerate...
in primis, una serie di incidenti familiari, che non è un lavoro ma lo stress che portano è uguale se non peggiore con in più il fatto che hanno reso il mio telefono uno squillo continuo e non potevo neanche spegnerlo... la famiglia è la famiglia... come si dice... per cui a qualsiasi ora era lì, piccolo strumento tonante... la sigla dei muppets... almeno è divertente e un pò meno triste del drin drin canonico... e poi a me i pupazzi parlanti capeggiati da una rana che fugge da un maiale li ho sempre adorati.
nel mentre, a parte il delirio portato dalle festività, ci abbiamo aggiunto un aiuto consistente ad un amico, nell'apertura del suo locale... ora, io a quest'uomo che conosco da parecchi anni voglio bene, ma bene bene... è che mi si è improvvisato... per cui alla famiglia aggiungiamoci squilli dedicati a muratori, fornitori, controssoffitari, volture, attrezzature e chi più ne ha più ne metta. ci sono problemi e ritardi? chiamo Giordana. certo mi sono offerta volontaria, ti aiuto... dopo un mese ho dovuto mettere dei limiti... dopo le 18 era vietato chiamarmi, almeno che non ci fosse il prototipo di locale in fiamme...
esperienza divertente, presa con la giusta filosofia, forse fra qualche mese ci riderò sopra, per il momento guardo il mio telefono con terrore, che squilli da un momento all'altro, sento l'alito del boia ogni volta che si illumina... stasera ho tirato giù i menù, devo dire che mi piacciono...
ho capito una cosa fondamentale da quest'esperienza... non aprirò MAI un locale mio e la prossima volta che mi chiedono aiuto, esigo dei soldi, minimo per gli antiacidi per lo stomaco... sono diventata il terrore dell'idraulico... ogni volta che lo chiamo ancora prima di dirmi ciao pronuncia la frase "sono per strada giuro che sto arrivando"...
il lavoro rende stressanti e debilita lil fisico abbattendo lo spirito... ecco questa mi sembra una frase adatta al momento...
comunque siamo alla fine... sabato lui inaugura, prendendosi la gloria, io parto per Londra, una settimana, me la sono pagata da sola la vacanza...
lui sta entrando in un circolo di problematiche che mi son guardata bene dall'esporgli, per quello gli ho trovato un dipendente...
io sto per spegnere il telefono per 8 giorni...
alla fine posso affermare che... il lavoro migliora le ferie!
e sabato sera, quando approderò a casa per prendermi cura della gatta di un'amica che parte, a Londra, avrò il piacere di spegnere il cellulare, respirare l'aria umida della mia città preferita e sorseggiando il tea bollente, sorridere, rilassata.

4 febbraio 2011

stuff&memories

okokok mi sono data un pò alla latitanza... diciamo che si sono stata impegnata... tanto per dare un'idea, due settimane fa mi sono vista con un amico e ci siamo accordati per una cena... il 5 marzo... così tanto per dare un'idea... comunque non sono qui per un resoconto serrato e noioso della mia agenda...
cose e ricordi.
ci pensavo stasera, mentre guardavo un film e non c'entrava niente con le cose ma con i ricordi si, e poi, non so bene che giro mentale ho fatto, però mi è venuta in mente sta cosa qua.
ci riempiamo la casa di oggetti (ed io sono un esempio perfetto) inutili. su ammettiamolo, chi ha bisogno di 100 tazze quando in casa è la sola a bere tea, o al massimo si è in due? e 600 dvd? vogliamo aprire un piccolo capitolo su pareti che non bastano mai perchè le foto sono solo 20x30? e si io stampo ancora le fotografie, mi sono piegata alla digitale ma sulla stampa non ho ancora ceduto...
oggetti, tantissimi oggetti, ricordi tantissimi ricordi.
e così un tazza diventa quella vacanza in cui sembrava di essere in montagna in settimana bianca ed invece era estate ed eri in scozia. o quel film che hai visto la prima notte che sei andata a convivere. ho pacchetti di sigarette vuoti. e non sono sulla libreria per un feticismo incomprensibile, sono ricordi, il pacchetto di camel comparso con natura morta con picchio. la tazza di starbucks del caffè in un pomeriggio buio, sotto la neve a Praga, tu, lui e i pinguini che avevano freddo.
oggetti, da cui non mi separo, che mi porto dietro da casa in casa, di trasloco in trasloco, scatole e scatole di ricordi, sparse per gli ambienti in cui mi muovo tutti i giorni.
ho ancora il primo giochino per i dentini... un piede verde in goomma... ha 32 anni... quasi. sta meglio di me... un orsacchiotto che mi hanno regalato i nonni. ho una fotografia in cui lui, l'essere morbido e peloso, è più grande di me.
oggetti, statici che per gli estranei sono solo cose, messe li, ma per noi, che li abbiano collezionati, cercati, trovati, creati... perchè no? io, nella mia prima convivenza, ho attraversato il periodo candele, lampade, costruzioni in cartapesta... erano le attività della domenica. ci ho messo anni per comprendere quanta pazienza quell'uomo mi abbia regalato. anche perchè, onestamente, quanti di voi la domenica mattina, dopo la colazione, guardando la dolce metà che mostra uno sguardo raggiante mentre vi sta comunicando che "amore facciamo le candele oggi?", non avrebbero pensato "ma perchè non ho l'abbonamento allo stadio?". si possono imputare tante cose agli uomini, ma la pazienza che dimostrate nell'assecondare idee un pò strampalate di noi donne è encomiabile. ho anche avuto il periodo mongolfiere... ma non sono mai riuscita a risolvere il problema del peso del focolare... ho sempre trovato idee troppo pesanti per le dimensioni che potevo permettermi in casa... sono anche passata attraverso il momento lampade... avevo riempito casa con lampade di fattezze varie ed eventuali, con la prima ho fatto anche saltare l'impianto elettrico... nessun incendio al mio attivo ma ci sono andata vicino più di una volta...
oggetti e ricordi, mi guardo intorno e trovo tutta la mia vita racchiusa in semplici cose.
come un buon vino, acquistano valore con il passare del tempo e mi ricordano che se sono così è anche grazie a tutti quei momenti che ho voluto fermare e portare con me.
e voi, quali oggetti nascondono i vostri momenti?
"Sono un clown" risposi "e faccio raccolta di attimi. Ciao." E riattaccai."