13 settembre 2011

Quando si dice alti momenti...

Ci sono giornate che partono come i diesel. ci mettono un po' a carburare. la sveglia suona ma tu non riesci proprio ad alzarti. a fatica ti trascini verso un lavoro che non concepisci e la tua giornata inizia. lentamente, uguale a tante altre, tic tac... e poi, quando non ti aspetti niente di nuovo... ti si apre un mondo. e ti ritrovi in uno di quei posti che neanche Alice. altro che tana del coniglio. oggi basta un sms a dare il la e una telefonata perché a scrivere tutto ci si mette troppo. e così, nella mia afosa giornata banale, il telefono ha dato un cenno di vita. da una persona che non sentivo da tempo. ma proprio tanto e le ultime volte neanche bene. il mio meraviglioso giorno di ilarità è iniziato così. con un "sei viva?" sullo schermo del cellulare. e già li ero perplessa, visto che l'ultima volta ero stata definita "infame" o giù di li dal personaggio in questione. se non ricordo male l'ultimo cenno di vita me lo aveva dato all'urlo di "tu per me non esisti" e stiamo parlando di un gioco, ossia, tutta la discussione era nata per un gioco on line... per cui il personaggio non è neanche stata questa gran perdita... comunque, procediamo con i miei alti momenti di oggi. viene fuori che mi deve chiedere alcune informazioni per cui domanda se può telefonarmi nel pomeriggio. la curiosità è donna e io sono femmina dentro per cui acconsento. ed è stata una delle telefonate migliori che riesca a ricordare.  soprattutto perché ho scoperto che si esistono ancora persone che credono alle nascite per mano divina. cicogna, cavolo o giù di li. ma cose da medioevo. da non crederci. ero allibita! lui inizia la conversazione dicendomi che vorrebbe sposarsi e fare una sorpresa per natale a tutte e due le famiglie. ok parliamo di uffici e comuni. niente di strano sulle prime. e poi... ha il coraggio di dirmi, o sconsideratezza, di dirmi che lei è incinta. ok mi congratulo apprendendo la notizia e per me finisce li. se non che mi viene un dubbio conoscendo il personaggio e chiedo "ma i tuoi come l'hanno presa?" "eh non lo sanno ancora". ok ci può stare. "e i suoi?" "non lo sanno con certezza".  e qua due domande ho iniziato a farmele. "XY scusa la domanda ma com'è possibile?" ed è venuto fuori una storia agghiacciante. nel senso che se mi immagino che questi due personaggi potrebbero procreare ed avere un pargolo da educare, mi si ghiaccia il sangue nelle vene. la vasectomia secondo me è sottovalutata. anche la chiusura delle tube. sono due interventi che sono additati ingiustamente. perché non è possibile fare un discorso del tipo "eh ma per certo non lo sappiamo neanche noi - pausa - abbiamo fatto un test ma era negativo però lei non ha avuto il ciclo, o per come dire, ha avuto una perdita piccola (?!?!?!?) poi è stata male un giorno e ha avuto un giorno di ciclo e poi basta (EHHHHHHHHHH!?!?!?!?!?!?!MMA CHE MINCHIA STAI DICENDO?!?!?!?!?!?). però ha male al seno e degli sbalzi di umore da un momento all'altro (certo perché non può essere suggestione, nono è un CHIARO SINTOMO di gravidanza, il ginecologo mica ti chiede quando hai avuto l'ultimo ciclo, ti domanda invece quando hai avuto l'ultimo sbalzo di umore repentino, non fa una piega... -.-)" provo a spiegargli che FORSE, sottolineo forse ppiù volte per non intaccare la sua sensibilità (AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH lo so rido da sola solo rileggendo l'ultima frase) sarebbe meglio andare dal medico o rifare un test di gravidanza. ma mi direte cosa ne posso sapere io? sono sono una donna... e mi sento dare una risposta STU-PE-FA-CEN-TE!
"eh ma abbiamo guardato su internet (perché la gente continui a studiare medicina quando c'è internet a disposizione proprio non capisco...) e abbiamo fatto i calcoli". ho pensato, perché esprimere questo pensiero mi sembrava troppo per il suo fragile equilibrio e troppo per la sua mente decisamente troglodita, "MA SEI SCEMO?" e ho invece detto "ok XY, ma un altro test potreste farlo..." "aspettiamo il 16" "scusa, ma perché proprio il 16?" "eh perché il 16 dovrebbe venirle il ciclo (WTF????????) e i calcoli che abbiamo fatto ci assicurano che quando lei era nel periodo giusto noi ci abbiamo dato dentro per cui aspettiamo il 16, poi SE MAI va dal medico" (WTF??????????????????????). a questo punto trattenere l'ilarità è stato difficilissimo. ma proprio tanto, anche perché c'era una vocina dentro di me che mi suggeriva che forse era tutto uno scherzo. e invece no. è tutto vero. ci sono due persone, che per la società sono in grado di procreare, che pensano che fare calcoli leggendo internet e poi affidarsi al proprio istinto sia più certo che andare dal medico a fare una visita o anche solo sottoporsi ad un esame del sangue. stavo per chiedergli quanto tempo fa aveva scritto alla cicogna ma ho preferito vedere fin dove arrivava. e ho fatto bene. perché è venuto fuori, che di due che sono, non sanno leggere e comprendere un testo trovato su internet, o non hanno idea di come fare una scrematura dei risultati trovati. perché loro il calcolo lo fanno da quando è terminata l'ultima mestruazione, ossia una settimana dopo qualsiasi ginecologo. sei indietro di una settimana. e già questo non denota una certa connessione fra i neuroni. poi ti affidi di più al tuo desiderio di paternità che alla tempistica scientificamente provata. già solo il fatto di partorire il pensiero "il test era negativo però lei ha degli sbalzi d'umore forti" come sintomo di gravidanza mi spaventa. ma non perché potresti mettere al mondo un figlio, nono, ma perché tu quel figlio lo tirerai su, lo educherai, gli passerai principi che verranno creati dalla tua mente, la quale, palesemente, non è pronta. se Darwin avesse avuto ragione, tu non saresti stato un elemento forte. tu non ti saresti mai riprodotto. una selezione naturale vera non avrebbe mai permesso che due elementi come voi potessero procreare. per assurdo potrei ancora concepire un deficiente (in senso stretto) nella coppia. ma due su due è matematica, non potreste mettere al mondo un figlio in un universo in cui la selezione naturale avesse peso. perché due imbecilli che crescono un esserino ricettivo possono solo farlo crescere come un contadino del medioevo profondo. quel periodo in cui se avevi troppi nei venivi arsa come donna toccata dal diavolo. 
non ha nessun senso. ho quasi il sospetto che se avessi insistito per mandarli dal medico mi sarei sentita dire "ERETICA!" con tanto di forconi... 
c'è un esperimento, non ricordo di chi ma farò una ricerca per trovare la fonte esatta, su dei topi. hanno preso due topi che si sono dimostrati i più intelligenti del gruppo e i due più stupidi. figlifiglifigli... alla fine hanno preso i più stupidi in assoluto e i più intelligenti. quattro contenitori. due vuoti e due pieni di tunnel e giochini. alla fine il risultato è stato che il topo più stupido cresciuto in un ambiente stimolante era più intelligente del topo intelligente cresciuto nel nulla. ergo, la vita è una questione di tunnel. non avendo noi degli scienziati che ci prendono e ci fanno accoppiare dandoci anche un ambiente in cui crescere, quante sono le possibilità che due stupidi come quelli sopra raccontati possano offrire ad un bambino un'infanzia piena di tunnel? NESSUNA! ma proprio NESSUNA!
anyway, a me hanno regalto alti momenti, figuratevi, cinismo cin stupidità non può che uscirci un gran pomeriggio divertente. devo essere onesta che non pensavo che si potesse arrivare a tanto, non quanto meno fra la gente con cui ho avuto a che fare, anche solo in amicizia. e invece... il bello della vita è questo, non si smette mai di imparare. 
e di ridere.
e lo so che potrebbe essere visto come un atto di cattivo gusto ridere della stupidità altrui ma... MA NIENTE! non potevo parlare seriamente con un elemento simile su! ognuno di voi sarebbe rimasto quantomeno perplesso. su.... la ricerca su internet... i calcoli personali vs la medicina.... sembra realmente fantascienza.
alti momenti. alti alti momenti... 
e per chiudere, un segreto rivelato, (per chi fa ricerche su internet...) 
BABBO NATALE NON ESISTE!

12 settembre 2011

Temptation... I can't resist!

Mi sono data alla macchia. vivace macchia, decisamente impegnata, sicuramente di corsa, indubbiamente impegnativa. cose, tante cose, imprevisti, non sempre brillanti ma superati con splendore, come sono una donna può fare, praticamente versione caterpillar che tira giù muri di cemento rinforzato. ma alla fine... la piazza è sgombra e pulita. perché una donna può. no mi correggo, perché io posso. in fondo sono un torello mica a caso... d'altronde superare momenti impegnativi, fisicamente e moralmente, è il divertente della vita. si magari se non capitasse tutto insieme tipo tzunami nipponico con tanto di esplosioni nucleari sarebbe meglio, ma almeno mi tengo in allenamento, sul chi va là e non mi annoio. no per la noia proprio non ho tempo. comunque, archiviato il periodo non brillante, nel momento della ricostruzione, perché in fondo un piazzale vuoto fa tristezza per cui costruiamoci qualcosina sopra perché no, si ricomincia.
a scrivere, con la solita cadenza a caso che mi contraddistingue, in fondo mi volete bene anche per questo.
e poi... poi si fanno progetti. il primo ad approdare sul tavolo confusionario delle idee è stato Londra. che era lì da un po'. diciamo anni. diciamo anche sempre. mi sembra di aver ampiamente approfondito l'argomento in più e più occasioni. per cui, bagagli e burattini e si ricomincia iin una città a misura gigio... insomma perché dovrei star lontana km dal posto in cui mi sento a casa? non ha senso. per essere infelice qua perché dovrei precludermi la possibilità di essere felice in una città che con tutte le sue difficoltà e il suo pessimo clima mi fa sentire benissimo e in sintonia con il mondo? eh su dai, non ha mica tanto senso...
poi, visto che da sola non si parte per ovvi motivi, ho fatto un mesetto dal veterinario, non per me, non per Matteo, ma per i miei pelosi. non posso mica lasciarli qua? loro in fondo mi sopportano da tanti di quegli anni che il viaggio premio se lo meritano. e poi, le allegre sedute dal veterinario non potevo mica perdermele no? uno dei miei gatti, leggermente più "morbido" della media felina, il soprammobile per eccellenza, ha anche tirato fuori un istinto primordiale che ha confuso anche lui nel momento della sua venuta. l'abbiamo dovuto sedare, lui, il piccolo, morbidoso, ottochilietantecrocchette, Morfeo. la mia piccola pantera nascosta dalle coccole casalinghe. comunque neanche questo piccolo atto di ribellione mi ha fermato, il progetto ha continuato a fiorire... e così si è pensato anche a come organizzarsi, si è addirittura messo su un progetto di attività che ora è in cantiere a covare nuove sfaccettature, dopo che ci è stato consigliato un aggiustamento in linea con la moda inglese... e poi? poi in questi mesi ho scoperto anche persone splendide, dal nulla ma che è stato bello trovare. e si è rivalutato tantissimo alcune già presenti. e si vuole più bene a poca gente ma buona. e vorrei ringraziarle tutte, da Matteo che resta fedele al mio fianco senza battere troppo ciglio davanti alle mie proposte rivoluzionarie, a Marcello, nuovo acquisto dell'allegro circo che mi circonda e fuori testa a sufficienza da seguirci nel progetto imprenditoriale londinese, persona meravigliosamente matta, come me. a Scandar e Simone, che ci sono sempre stati limitandosi a guardarmi in modo buffo ogni volta che avevo qualcosa da dire su i miei progetti. ad Augusto, il mio cinico preferito, l'unica persona con cui condividere cattiverie senza vedersi osservare come se si mangiassero bambini a colazione in casa mia. e poi Mattia, il mio fumettista preferito e tantissimi altri. voglio dire non è che mi circondi da questo quantitativo di gente che non si riesce a contare, ma se vi elenco tutti qua il post diventa un lungo ringraziamento e nessun resoconto della mia assenza... per cui mi vedo costretta a proseguire ma non mancherò di ritornare sull'argomento. pochi ma buoni e tutti importanti. ognuno a modo suo. siete tutti speciali e sopra ogni cosa, siete tutti caratteristici. se no non saremo amici.
anyway, e poi c'è stata ancora Londra. vista con gli occhi del turista, perché Matteo non c'era mai stato ed è stato proprio bello fargliela scoprire un pezzetto alla volta e non ci sono neanche riuscita del tutto perché 12 giorni non mi sono bastati! però c'è sempre tempo.
e alla fine e qui torniamo al titolo... mi sposo. si cioè non è che mi sposo da sola... mi sposo con Matteo (lo so che lo sapete ma si sa che con me non si può mai dire). ed è strano, no non il matrimonio, venuto fuori con lo spirito romantico della giglio ossia, è più pratico in vista del trasferimento. che detta così suona proprio male ma in fondo da me non è che ci si possa aspettare tanto di più. ma fa strano, perché è fra pochissimo. e ho scoperto che gente non sposata è molto più ferrata di me sull'argomento e sono tutti entusiasti di dare consigli e aiuto e io che rifuggo da tutto dìperchè sembra un po' tanto confusionario ma loro mi scovano nell'ombra e propongono... insomma il 29 ottobre mi sposo, no non ho organizzato e preparato nulla ma si ce la può fare, tanto si fa a modo mio! per cui niente barbosissimi pranzi, niente bomboniere, liste nozze o viaggi a bora bora (che a me il mare proprio non piace), ma alcool, quello si tanto con pochi amici (tanto il numero è ristretto gioco forza) e tanti progetti futuri.
per cui, alle tentazioni di fare cose insensate, folli, creative, divertenti e non proprio lineari, no non potrò mai resistere!
in fondo sono La Gigio.... cosa vi sareste aspettati di diverso?

29 maggio 2011

Much Ado About Nothing

Much ado about nothing.
Molto rumore per nulla.
William Shakspeare.
Sisi, proprio lui, il bardo di Stratford-upon-Avon, detto anche il posto impronunciabile... 
comunque lui, quello li, tutti lo abbiamo studiato, acuni lo hanno odiato, altri o amano tutt'ora. io faccio parte dell'ultimo gruppo. 
ora, molto rumore per nulla.
vista tre volte in una settimana.
sisi come i maniaci.
la prima volta:
al Globe theatre, con tanto di musicisti con strumenti finta epoca sul palco, gesti che finchè non li ho visti neanche ricordavo, costumi dall'odore di armadio invecchiato. emozionante. fuori dal tempo. posto da popolana, in piedi, appoggiata al paco, a guardare gli attori dal basso in alto che quasi ti viene il torcicollo.
Benedict che guarda imbarazzato Beatrice e a occhi bassi con una tempistica lunga per scandire le parole bene in modo che prendessero corpo e che venissero recepite, dice "I do love nothing in the world so well as you.- is not a strange?".
un teatro che sospira all'unisono. giovani e meno giovani con occhi languidi e trasognanti che guardano lei con aspettativa e invidia.
si invidia, come se nella pausa fra la battuta di lui e la risposta di lei si rendessero conto che non hanno mai avuto un momento così romantico in tutta la loro vita e che un Benedetto così loro non lo incontreranno mai, perchè dopo che hanno visto lui tutti gli atri uomini appaiono come dei bifolchi. solo Shakspeare può riuscire in un impresa simile. perchè se andiamo a ben vedere, un uomo che ti guarda e pronuncia timidamente "non c'è niente al mondo che amo più di te. - pausa - non è strano?", può ottenere solo un paio di reazioni che sono: una sonora risata, nella migliore delle ipotesi, o un sopracciglio alzato e talmente tanta perplessità nello sguardo che acquista volume fisico, diventa tangibile, quasi si mette a parlare. non regge. se lo scrive il bardo invece, diventa romantico. il contesto, la tempistica, perchè non è il momento in cui ti aspetteresti una frase simile. voglio dire, lei è in lacrime per via della cugina, lui prova a consolarla, lei tira fuori rabbia verso Claudio, un imbecille che quasi non ce n'è, la stupidità personificata e lui, Benedetto la guarda e dal niente ti tira fuori una frase così. che inglese suona meglio. e si un pò Beatrice senza fiato rimane. e tu con lei. ai giorni nostri non reggerebbe, ma niente della storia risulterebbe credibile. non vi faccio spoiler se non la conoscete che magari vi viene la curiosità di andarla a vedere. merita. 
anyway, dicevo, prima di perdermi, che sono andata a vederla tre volte in una settimana. quella di cui sopra e poi due volte, si avete letto bene, ieri e oggi, per essere precisi, nello stesso teatro con la stessa compagnia... c'era Tennant che faceva Benedict. questo è stato il motore per il primo biglietto acquistato d'impulso. stasera ci tenevo a rivederla. 
ok lui è uno di quegli uomini dinoccolati, alto, che pesa 40 kg bagnato, con gli occhi che ti ci puoi perdere dentro da quanto sono grandi e io personalmente, li ho trovati tristi. ma tristi malinconici, che è n pò il genere che piace alle donne, siamo oneste. l'insieme, almeno a me, scatena tenerezza da una parte e ormone selvaggio su di un cavallo al galoppo che vi lascio immaginare.
per cui lo vedo in cartellone e si compro il biglietto. 
ambientanzione anni 80, pieni pieni, con tanto di pianola casio, festa in piscina e musica d'annata. lui, che per me può dire quello che vuole che suona comunque bene, in un fiato solo si dichiara a Beatrice. con a pausa che diventa una pausa comica, tanto che ala risposta di lei, il teatro scoppia in una sonora risata. fa effetto lo stesso però, ecco, come dire, la reazione è n pò diversa. io patisco le trasposizioni. voglio dire è stata scritta alla fine del '500, perchè devo ambientarla in una famiglia stie soap opera, togliere il fratello del suocero di Claudio, metterci la moglie e cambiare qualche battuta per combaciare il tutto? hai già un testo che va via da solo, si inscena da solo, fa tutto lui, tu devi solo indicargli chi interpreta chi e lui pensa al resto. perchè? dimmi perchè?
comunque sia, tutta la compagni bravissima, i due protagonisti brillanti e divertenti. e non lo dico solo perchè ho una certa passione per Tennant. obiettivamente è proprio bravo bravo bravo bravo... bravo...
stasera, sono andata a vederla ancora perchè in fondo quel romanticismo che se ci cado dentro dal vivo mi procura perplessità, a teatro mi fa fare proprio "ohhhh", ma di quelli belli. mi lascio rapire dal testo e quando finisce ci resto pure male. e lo so che le commedie in questione sono tutte uguale, è palese che abbiano lo stesso identico schema, però non ci riesco a fare nulla, mi lascio trasportare, nei tormenti di amleto, nel dolore di tito, nella voglia di rivalsa di shylock, nei sogni di una notte di mezz'estate.
non c'è niente da fare, è morto da 400 anni abbondanti ma procura ancora emozioni nuove ogni volta.
semplicemente unico. perchè come scriveva lui non ne ho più trovati...
si ho aspettato entrambe le sere Tennant fuori dal teatro, vi dico solo che ho fatto amicizia con una delle maschere, Steve, da quanto tempo ci ho passato in due giorni li intorno... però è bello sentirsi ancora un pò stupidi, come quando si era ragazzini... fa sorridere sempre e sorridere fa proprio bene al cuore...

17 maggio 2011

"strappami il cuore e getta il mio fegato ai cani"

- come stai?
-ma che domande fai? lo sai che odio le domande stupide.
- no veramente come stai?
- domanda retorica o reale interesse?
- ora sei tu che fai domande stupide
- non dire idiozie, hai iniziato tu.
- ok ma tu non divagare e rispondi, se no è inutile che siamo qua
- ah allora lo fai per quello, per fare conversazione
- ma quanto sei stupida? ho chiesto come stai
- ok cito un film "strappami il cuore e getta il mio fegato ai cani"
- mmm, lo prendo come un "potrebbe andare meglio"?
- stupido
- anche tu, Sheakspeare in love non è proprio una grande citazione, mi aspettavo di meglio.
- vedi è questo il problema, l'aspettativa, voglio dire, dimmi cosa vuoi sentirti rispondere, qual'è la citazione che preferisci e verrai accontentato.
- polemica, come al solito. tu come stai?
- "non è cambiato niente il tempo no..."
- no dai Baglioni è troppo anche per te, su sii seria
- è una domanda che odio, lo sai bene che la trovo una domanda subdolamente inutile.
- ok proviamo così, in quale fase di rinascita sei?
- mmm iniziamo a metterla sul filosofico... lo sai che non riesco a resistere a certe cose
- pare che sia l'unico modo per conversare con te... istigarti un pochino...
- ok rispondo, senza citazioni di bassa lega.
 sono come un Baglioni con la filamornica di londra...
- lascia Baglioni dove sta
- ok ok. ma come sei tignoso oggi
- sempre stato e lo sai
- ti direi triste
- il mio essere tignoso?
- no imbecille. ma non rende l'idea. perchè non è realistico, se fossi una canzone dei pink floyd ti direi confortably numb, ma poco confortably... apatica e profondamente triste. sono un pozzo di tristezza. di quelli senza fondo. mi hanno detto che devo confidare in dio. ho risposto che agli amici immaginari ho rinunciato in infanzia. anche il mio amichetto immaginario aveva fattezze reali, era un pupazzo. era tangibile. per cui no in dio proprio non ci riesco a credere e mi vien da ridere al solo pensiero di rivolgermi a lui. a parte che non mi ci vedo proprio a parlare con il nulla.
sto. ecco si rende l'idea, sto. se c'è la luce è giorno, suona la sveglia devo andare al lavoro, se è buio è sera. niente da dire, niente che abbia voglia di ascoltare. trovo tutto stupido. inutile.
come sto? annego nella tristezza che non so tramutare in parole.
- direi che non va male, ti ho visto peggio in questi anni
- anche tu hai ragione ma sottovaluti che stiamo invecchiando, sono un pò stanchina
- lo siamo tutti, tu semplicemente ora accusi un pò di più
- si va bene però... come dire... un attimo di tranquillità speravo di essermelo meritata...
- fai un viaggio, è quello che fai sempre e di solito ti aiuta a respirare
- parto presto, non te lo avevo detto?
- no ma lo immaginavo
- che bravo che sei
- lo so
- imbecille
- però hai sorriso
- un pochino. ho voglia di respirare
- lo so e vorrei poter far qualcosa
- ti ringrazio ma lo sai, un giorno parto, sto via un pochino e poi torno. e una mattina mi sveglio e sembra tutto lontano e si ricomincia con voglia di guardare cosa offre il giorno.
- si lo so. per ora ti meriti di prenderti il tempo che vuoi e di lasciarlo semplicemente passare.
- si per ora non voglio far altro, far trascorrere il tempo
- cazzo se è tardi
- uh si hai ragione, non ci avevo fatto caso
- questa volta ti sei meritata il caffè, tocca a me
- va bene ma solo perchè non ho il tempo di discutere, sono indietro di due
- bene, vuol dire che è un buon periodo per me, mi piace
- vecchio imbecille
- no dai vecchio no
- ok solo imbecille
- ci sto piccola stupida
- no dai stupida no
- si anche tu hai ragione, io però contesterei anche il piccola
- dai su che è tardi
- si dai ci vediamo presto promesso?
- appena torno, promesso.

25 marzo 2011

japan

Giappone.
ok tutti abbiamo aspettato che, dopo l'onda dello tsunami, il terremoto e la centrale nucleare che si consuma lentamente lasciandoci esplodere pirotecnici reattori, l'arrivo di Godzilla a Tokio. lo so è un pensiero cattivo ma dopo tutti questi anni di cartoni animati nipponici, il minimo che un nerd si aspetti e la grossa lucertolona che passeggia fra le vie di Tokio terrorizzando i poveri superstiti... sintomo di un'infanzia passata guardando troppa televisione... lo so... comunque, il Giappone sta dando una grande lezione a tutti. diciamocelo, se una cosa così fosse successa in Italia... altro che saccheggi e barbari, sarebbe stato un ritorno all'età della pietra, con gente in costume adamitico e sciacalli pronti a studiare il modo più proficuo per rubare al prossimo. le parole "oh come mi dispiace per i poveri nipponici", sono semplici da pronunciare e difficili da essere prese sul serio, sono dall'altra parte dell'emisfero, e lo psiconano ha altro a cui pensare, una frase di circostanza, e poi doveva organizzare la guerra in Libia... questione di priorità, come si dice... i giapponesi, invece, nella loro meravigliosa dignità, si sono alzati e hanno ricostruito. hanno una centrale nucleare che sta per fare tanti coriandoli e malati per i prossimi 50 anni e loro ricostruiscono, niente panico, in sei giorni un'autostrada era già in piedi. non ci sono stati saccheggi e atti vandalici e ogni intervista che ho letto o scovato su internet, lascia trasparire un'enorme dignità e un senso comune che va oltre il comune senso di patria che abbiamo qua. loro preferiscono morire per salvare i connazionali, per mantenere alto l'onore del proprio paese. non concepiscono la vergogna. un signore di 52 anni intervistato in ospedale "ci stavano dicendo cosa stava accadendo alla centrale, mi sono girato e ho visto le facce dei giovani che avevo a fianco e mi sono offerto volontario. ho dato un senso alla mia vita".
nessun italiano dirà mai una cosa simile, il paese del gatto e la volpe preferisce sempre sacrificare il pinocchio di turno che farsi avanti.
una volta all'anno, tutto il Giappone (così ho trovato scritto) fa le esercitazioni per emergenze come questa, per non dimenticare il terremoto del '29. un paese che a quanto pare organizza la propria vita non oltre un piano quinquennale, cerca di non dimenticare. poi ok hanno tante pecche anche loro e nessuno è perfetto, però in questa occasione trovo che abbiano dimostrato di essere un popolo unito, coerente con le idee che lasciano trasparire all'esterno della loro isola. sono così, hanno sempre detto di essere così e si comportano così. coerenza... che visti da un paese che riesce a litigare anche nei 150 anni dell'unione, sembra straordinario.
l'economist ha dedicato due numeri e svariate pagine al Giappone e un trafiletto sull'unione d'Italia...
di noi, quello che si sono dedicati a raccontare, è stato il gesto della lega di riunirsi a Vicenza (mi sembra), di mettere su un parlamento proprio e di bruciare le icone di Garibaldi e dei mille... che voglio dire, va bene avevano le camice rosse e non è stato premiato come si doveva, però non mi sembra un'idea molto nazionalista... lui a marsala ci è arrivato e ci ha portato anche 1000 amichetti... i leghisti si limitano a rinchiuderci gli immigrati che scappano da un paese che democratico non è e cercano solo  di salvarsi... che dire si l'Italia è proprio una repubblica... democratica certamente... coerente poi non ne parliamo...
Godzilla non l'abbiamo avuta, però un'enorme lezione di dignità si.
capisco perchè li vediamo come alieni, sono totalmente differenti da noi... davanti a disgrazie simili, lasciano l'individualismo per cooperare per il bene di tutti... forse sono realmente alieni... o gli alieni siamo noi che non sappiamo guardare al nostro vicino se non con sospetto e che veniamo definiti all'estero come i giullari d'Europa... siamo una barzzelletta, una macchietta...
loro sono un popolo. una nazione.
si decisamente dovremmo imparare qualcosa da loro madi sicuro finirà tutto come al solito, giorno dopo giorno, le prime pagine saranno sostituite da articoli, gli articoli da trafiletti, per poi scomparire sotto le notizie del bugna bunga, dei processi dai quali non si caverà niente come al solito, da una guerra che costituzionalmente rinnegghiamo ma pare solo sulla carta, da operazioni ai denti e così via, per finire nel dimenticatoio... tanto le borse mondiali hanno già attuttito il colpo e anche quella nipponica è in ripresa... le imprese ri apriaranno e noi ci dimenticheremo della tragedia che loro ricorderanno per molto più di 5 anni...

17 marzo 2011

ci sono tante cose...

ok, come al solito sono rimasta indietro... e ho accumulato un pò di argomenti che sarebbe stato carino trattare, dalle bamboline minorenni dello psiconano, alla riforma della giustizia, che si il solo pensiero mi fa un pò rabbrividire ancora, ai 150 anni dell'unione d'Italia, dalla più leggera vacanza londinese, alla più drammatica situazione giapponese. che mi lascia senza parole, perchè ho guardato per giorni le immagini che ci passavano, ho sentito resoconti sul campo da parte di amici/conoscenti che là ci abitano, e non ho sono riuscita a trovare nessuna parola per esprimermi in proposito, perchè in fondo non ci sono parole. per descrivere l'impatto che ha avuto su di me, per descrivere la miriade di emozioni che mi ha provocato. non le ho proprio trovate, ho passato un pò di tempo davanti ad una pagina vuota e non c'era verso di riuscire a scrivere una sola lettera.
per cui ho deciso che avrei ricominciato a scrivere parlando di un argomento per il quale le parole non mancano, mai ed  è un argomento decisamente più alla mia portata in questo momento.
l'amicizia. ci ho pensato ieri sera, che ho trascorso una piacevolissima serata davanti a qualche guinness con un amico di vecchia data.
e mi son resa conto che di Amici amici ne ho proprio pochi ma sono così preziosi che proprio non riesco ad immaginare tutti questi anni senza di loro.
fanno parte di quella categoria di persone che non scegli se avere o no nella tua vita. ci sono, punto. sono più di una familiare, perchè i parenti non te li scegli te li trovi semplicemente e te li deve tenere, volente o nolente. sono persone che hai incontrato e con il tempo sono diventate parte di te. e si ci è scornati, si è litigato, ma fare pace era la cosa più naturale di questo mondo. è normale avere a volte idee differenti. il difficile sta nel non perdersi mentre si esprimono.
e così io ho questi due ometti qua, buffi entrambi, un pò eccentrici per i più. e li ho da talmente tanti anni che non penso neanche che prima di incontrarli non ci fossero. e mi sono stati vicini nelle delusioni in cui sono inciampata e uno dei due la frase d'esordio che ha sempre usata vedendomi con il muso lungo è stata "cosa ti avevo detto?" che se fosse qualcun altro un pugno in faccia non glielo leva nessuno ma è lui per cui mi limito a sorridere e a provare a trovare parole che possano perorare la mia causa. ma in fondo ha ragione lui, è incredibile come un sociopatico come lui riesca a  non sbagliare un colpo sulle mie relazioni sentimentali o meno.
e poi c'è l'altro, buffo dal primo incontro a 12 anni dopo. c'è sempre stato, con la sua battuta che mi ha sempre fatto ridere tantissimo nei momenti peggiori, con la sua pazienza nell'aprirmi l'usci di casa alle 2 del mattino in lacrime e ad abbracciarmi senza dire parole, perchè alcune circostanze non avevano bisogno di parole.
per loro ci sono sempre stata come loro per me. e magari passano mesi prima che ci si riesca a vedere ma quando siamo insieme, non sembra che sia mai passato.
ed è una sensazione bellissima, sapere che ci sono.
sapere che se suona il telefono e sono loro, avrò sempre tempo, sempre spazio.
negli anni ho avuto anche un'amica che consideravo così, che poi si è rivelata solo una bufala della peggior specie, perchè una delusione così nessun fidanzato me l'ha mai data. perchè da un amico ti aspetti qualcosa di meglio di una frase stupida e senza senso. quelle sono le giustificazioni di pseudo fidanzati che ti lasciano. non di una persona che consideravi parte della tua famiglia alternativa. comunque ci sta, ognuno in fondo sceglie la propria strada.
così da tre me ne sono rimasti solo due. e sono contenta così. sono persone speciali. e come ad ogni fidanzato è sempre stato detto, se su una torre devo scegliere fra te e loro non pensare di salvarti...
tutta questa lunga filippica solo per provare a dire grazie, ad entrambi, per sopportarmi da così tanto tempo e così bene, di dirmi quello che pensate in faccia e di accettare le mie opinioni. grazie, essermi vicini.
grazie di esservi fatti trovare.

14 febbraio 2011

per quest'anno... non cambiare...

stessa spiaggia stesso mare?
no guardo fuori, è febbraio, i pinguini mi salutano mentre transitano davanti alla finestra trasportati dal vento... e poi, mare e spiaggia non fanno per me. non mi piacciono...
però stesso posto si e mi piace tantissimo! Londra, potrei quasi scrivere una guida alternativa... nessun consiglio per lo shopping però quello lo lascio libero!
sono arrivata sabato, e la prima locandina di giornale che ho incontrato uscendo dalla metropolitana è stato "BANDITO MASCHERATO AGGREDISCE DONNA INCINTA" che la notizia di se è orribile, ma l'annuncio è esilarante. io me lo immagino questo con la sua mascherina come nei fumetti che da dietro l'angolo aspetta questa donna con il pancione... la scena dopo è uno degli avangers che passava di li che lo ferma con i suo bastone da passeggio multiuso senza scomporsi. non può che andare così.
ieri mattina, in una giornata che avevo lasciato alla meravigliosa filosofia del "non faccio niente", ho scoperto che se i paradiso ha un odore, dev'essere per forza quello del mercatino coperto di coven garden. non può che essere così. infatti mi ci sono fermata a far colazione ed è stato paradisiaco. poi ho vagato alla ricerca del forbbiden planet perduto... è in una via mignon, con un isegna che si mimetizza alla perfezione con il palazzo. ci ho messo una vita e continuavo a girare nei pressi con sguardo disperato... per un momento ho anche pensato di lasciar perdere e poi... mi sono voltata e quella nano astronave anni '60 era li che mi guardava sorridendo dicendomi "te l'ho fatta eh?". e così è iniziato lo shopping... fare shopping stanca. ma rende entusiasti. non ti ricordi più nulla del perchè ti sentivi stanca e stressata. arrivi a casa, tutta dolorante perchè hai fatto km e km a piedi, ma guardi i tuoi sacchetti e pensi che sia stata un'ottima giornata!
per cui, se il lavoro migliora le ferie ma ti spreme come un limone, lo shopping ti rende come quele spugne che se messe sotto l'acqua si espandono prendendo la loro forma originale... tonifica lo spirito e lascia tanto buon umore!
oggi mi toccherà replicare... è uno sporco lavoro, me ne rendo conto, ma qualcuno dovrà pur farlo: Gigio scelgo te!

11 febbraio 2011

sempre all'ultimo...

domani parto.
domani mattina vado al al lavoro e alle 13 mi dirigo verso l'aeroporto.
domani. appunto.
stasera, avrei dovuto guardare verso la porta di casa e vedere una valigia pronta per 7 giorni di shopping londinesi. poi, voltandomi avrei dovuto vedere una casa pronta al riposo di una settimana.
avrei. dovuto.
sto scrivendo qua, ho due pile di panni che mi stanno dicendo "allora? ci vuoi infilare in lavatrice o no?"
scuri e colorati. neanche a dirlo i colorati sono quelli più ciacolanti... una vocina all'unisono quasi fastidiosa... ma è in sottofondo...
la casa... che dire... sembra un pò un campo di raccolta differenziata... tutto in ordine... plastica carta e umido... lo chiamano umido, a me sembra più un blob... comunque, l'amiu lo definisce così, che dire, adeguiamoci... sono li che mi guardano e sussurrano, anche loro sussurrano, "ciccia, i bidoni sono proprio qua fuori... ce lo facciamo un giretto veloce? che i gatti si stanno per appropriare indebitamente del nostro contenuto"... ho gatti che fanno esproprio proletari, non poteva essere altrimenti...
domani Londra. fico. l'unica cosa pronta è l'adattatore per il portatile... andiamo bene... stamattina mi ero preparata mentalmente una lunghissima lista di cose da fare prima di partire... ho spuntato solo il recupero dell'ennesima presa britannica... spariscono, si dileguano appena tocco nuovamente il suolo italiano... il giorno che trasloco verrò sommersa da prese buffe britanniche... per il momento, continuo a comprarne una a viaggio e la loro reperibilità non è neanche così alla mano... va bè, mi fissa dalla scrivania... lei è pronta a partire, io un pò meno... però adesso chiudo qua, mi alzo e vado almeno a  mettere a tacere i panni colorati... magari porto anche la valigia iin camera e apro l'armadio.. giusto per non trovarmi domani mattina all'alba delle 6 che fisso nervosamente il mobile bianco che contiene i miei vestiti e lancio cose non ben definite dentro ad una valigia... giusto quelle cose per cui arrivi e ti rendi conto che hai portato solo cose che non metteresti mai perchè non è stagione e hai lasciato il fondamentale sul letto, accanto a dove soggiornava la valigia...
ma ce la posso fare...
il giorno prima della partenza è sempre una gran confusione... tanto sono donna, è normale che ci si riduca sempre all'ultimo istante utile...
al tre:
uno...
... due...
     ... due e un pochetto....
          ... due quasi tre.....
                        .... due ma c'è ancora tempo...
                                                                 .... su dai fai la persona seria.....
          TRE!
ci sentiamo dalla Londra by winter...

9 febbraio 2011

quando lavorare stanca

Lavorare stanca.
no, non era così.
lavorare nobilita.
no non calza neanche questo e la nobiltà d'animo non è fra le mie priorità, io lo ammetto, molta gente no, ma diciamocelo chiaramente, nessuno lavora solo per la gloria...
il lavoro rende liberi... no questa era un pessimo slogan impresso su dei cancelli creati da persone particolarmente inclini alla crudeltà. il giorno della memoria era il 27 gennaio e volevo scrivere qualcosa, ma non ho avuto veramente tempo.
il lavoro esiste. si questa questa suona realistica ed è una necessità almeno per la maggior parte di noi. io mi metto in questa maggioranza...
il lavoro porta con sé uno stipendio... ecco su questo punto... qualche dubbio lo avrei... ma il mio è un piccolo punto di vista me ne rendo conto...
parliamoci chiaro, la mia assenza da questo mio piccolo spazio virtuale è dovuta a circostanze lavorative e spesso non remunerate...
in primis, una serie di incidenti familiari, che non è un lavoro ma lo stress che portano è uguale se non peggiore con in più il fatto che hanno reso il mio telefono uno squillo continuo e non potevo neanche spegnerlo... la famiglia è la famiglia... come si dice... per cui a qualsiasi ora era lì, piccolo strumento tonante... la sigla dei muppets... almeno è divertente e un pò meno triste del drin drin canonico... e poi a me i pupazzi parlanti capeggiati da una rana che fugge da un maiale li ho sempre adorati.
nel mentre, a parte il delirio portato dalle festività, ci abbiamo aggiunto un aiuto consistente ad un amico, nell'apertura del suo locale... ora, io a quest'uomo che conosco da parecchi anni voglio bene, ma bene bene... è che mi si è improvvisato... per cui alla famiglia aggiungiamoci squilli dedicati a muratori, fornitori, controssoffitari, volture, attrezzature e chi più ne ha più ne metta. ci sono problemi e ritardi? chiamo Giordana. certo mi sono offerta volontaria, ti aiuto... dopo un mese ho dovuto mettere dei limiti... dopo le 18 era vietato chiamarmi, almeno che non ci fosse il prototipo di locale in fiamme...
esperienza divertente, presa con la giusta filosofia, forse fra qualche mese ci riderò sopra, per il momento guardo il mio telefono con terrore, che squilli da un momento all'altro, sento l'alito del boia ogni volta che si illumina... stasera ho tirato giù i menù, devo dire che mi piacciono...
ho capito una cosa fondamentale da quest'esperienza... non aprirò MAI un locale mio e la prossima volta che mi chiedono aiuto, esigo dei soldi, minimo per gli antiacidi per lo stomaco... sono diventata il terrore dell'idraulico... ogni volta che lo chiamo ancora prima di dirmi ciao pronuncia la frase "sono per strada giuro che sto arrivando"...
il lavoro rende stressanti e debilita lil fisico abbattendo lo spirito... ecco questa mi sembra una frase adatta al momento...
comunque siamo alla fine... sabato lui inaugura, prendendosi la gloria, io parto per Londra, una settimana, me la sono pagata da sola la vacanza...
lui sta entrando in un circolo di problematiche che mi son guardata bene dall'esporgli, per quello gli ho trovato un dipendente...
io sto per spegnere il telefono per 8 giorni...
alla fine posso affermare che... il lavoro migliora le ferie!
e sabato sera, quando approderò a casa per prendermi cura della gatta di un'amica che parte, a Londra, avrò il piacere di spegnere il cellulare, respirare l'aria umida della mia città preferita e sorseggiando il tea bollente, sorridere, rilassata.

4 febbraio 2011

stuff&memories

okokok mi sono data un pò alla latitanza... diciamo che si sono stata impegnata... tanto per dare un'idea, due settimane fa mi sono vista con un amico e ci siamo accordati per una cena... il 5 marzo... così tanto per dare un'idea... comunque non sono qui per un resoconto serrato e noioso della mia agenda...
cose e ricordi.
ci pensavo stasera, mentre guardavo un film e non c'entrava niente con le cose ma con i ricordi si, e poi, non so bene che giro mentale ho fatto, però mi è venuta in mente sta cosa qua.
ci riempiamo la casa di oggetti (ed io sono un esempio perfetto) inutili. su ammettiamolo, chi ha bisogno di 100 tazze quando in casa è la sola a bere tea, o al massimo si è in due? e 600 dvd? vogliamo aprire un piccolo capitolo su pareti che non bastano mai perchè le foto sono solo 20x30? e si io stampo ancora le fotografie, mi sono piegata alla digitale ma sulla stampa non ho ancora ceduto...
oggetti, tantissimi oggetti, ricordi tantissimi ricordi.
e così un tazza diventa quella vacanza in cui sembrava di essere in montagna in settimana bianca ed invece era estate ed eri in scozia. o quel film che hai visto la prima notte che sei andata a convivere. ho pacchetti di sigarette vuoti. e non sono sulla libreria per un feticismo incomprensibile, sono ricordi, il pacchetto di camel comparso con natura morta con picchio. la tazza di starbucks del caffè in un pomeriggio buio, sotto la neve a Praga, tu, lui e i pinguini che avevano freddo.
oggetti, da cui non mi separo, che mi porto dietro da casa in casa, di trasloco in trasloco, scatole e scatole di ricordi, sparse per gli ambienti in cui mi muovo tutti i giorni.
ho ancora il primo giochino per i dentini... un piede verde in goomma... ha 32 anni... quasi. sta meglio di me... un orsacchiotto che mi hanno regalato i nonni. ho una fotografia in cui lui, l'essere morbido e peloso, è più grande di me.
oggetti, statici che per gli estranei sono solo cose, messe li, ma per noi, che li abbiano collezionati, cercati, trovati, creati... perchè no? io, nella mia prima convivenza, ho attraversato il periodo candele, lampade, costruzioni in cartapesta... erano le attività della domenica. ci ho messo anni per comprendere quanta pazienza quell'uomo mi abbia regalato. anche perchè, onestamente, quanti di voi la domenica mattina, dopo la colazione, guardando la dolce metà che mostra uno sguardo raggiante mentre vi sta comunicando che "amore facciamo le candele oggi?", non avrebbero pensato "ma perchè non ho l'abbonamento allo stadio?". si possono imputare tante cose agli uomini, ma la pazienza che dimostrate nell'assecondare idee un pò strampalate di noi donne è encomiabile. ho anche avuto il periodo mongolfiere... ma non sono mai riuscita a risolvere il problema del peso del focolare... ho sempre trovato idee troppo pesanti per le dimensioni che potevo permettermi in casa... sono anche passata attraverso il momento lampade... avevo riempito casa con lampade di fattezze varie ed eventuali, con la prima ho fatto anche saltare l'impianto elettrico... nessun incendio al mio attivo ma ci sono andata vicino più di una volta...
oggetti e ricordi, mi guardo intorno e trovo tutta la mia vita racchiusa in semplici cose.
come un buon vino, acquistano valore con il passare del tempo e mi ricordano che se sono così è anche grazie a tutti quei momenti che ho voluto fermare e portare con me.
e voi, quali oggetti nascondono i vostri momenti?
"Sono un clown" risposi "e faccio raccolta di attimi. Ciao." E riattaccai."