9 agosto 2010

Londra, andrebbe visitata solo di domenica mattina. è un altro mondo, un'altra città. ed è stata una splendida scoperta. in centro cittadino, io e pochissime altre persone. i turisti non prima delle 10 si sono fatti avvistare e comunque in piccoli gruppi. così, giunta nei pressi del British museum (che dormiva ancora anche lui) mi sono accomodata in un Costa cafè, mi sono ordinata la mia bella colazione, seduta al tavolo, munita di libro e mi sono gustata il silenzio e la tranquillità che Londra mi ha regalato. dopo due giorni di gente intensa, di uno spettacolo di opera sperimentale graziosissimo e di un altro di teatro d'avanguardia, che, come dire... non era proprio vicino ai miei gusti... silenzio, il semplice rito di una colazione tranquilla. in questi giorni ho notato che gli inglesi sono persone molto sole. o almeno è quello che lasciano trasparire nei momenti del tutto quotidiani. quelli che incontro al supermercato in orario del tutto comune, fanno spese piccole, tristi. patatine, birra e cibo pre confezionato. per uno massimo per due. le famiglie che vedi in giro non sono sorridenti sono abitudinarie. i gruppi di giovano, a parte gli addii al nubilato, sono composti al max da 3 persone e sempre al pub. L'INGLESE, non l'immigrato è triste. non riesce a rapportarsi con gli altri. io non sono così. ok ho la mia solitudine ma è diversa, io so ancora sorridere. ok vado in ferie da sola, ma non è che è una regola indissolubile, lo faccio in solitaria perchè non ho nessuno con cui condividere il periodo di ferie. non vado in vacanza con gli amici, quello no, avessi una controparte però sarebbe bello condividere l'esperienza, in questo caso londinese. circostanze, non presa di posizione. loro sembrano aver paura dei rapporti interpersonali, paiono intimoriti del confronto con altri esseri umani.
comunque, ho fatto un'altra capatina fra la storia, perchè mi sembrava proprio appropiato, vista la splendida mattinata, poi sono finita nel regno del pacchiano, in cui ho retto circa 20 minuti, più per trovar l'uscita che per altro (si lo so più vado avanti e peggio il mio senso dell'orientamento si affina), quando mi sono voltata verso la porta dalla quale sono uscita, ho visto la scena rappresentata nella foto qua sopra. l'ho trovata amarissima... la povertà davanti all'ingresso del luogo che in assoluto nega questa realtà. una povera mendicante davanti ad Harrods, il luogo in cui ti vendono carissimo dallo spillo all'elefante... e nessuno che la considerava, sembrava quasi che non esistesse. si fermavano davanti o a fianco a lei per leggere la mappa del negozio, gli orari, per fare la fotografia dalla targa con il nome, ma sembrava che nessuno la vedesse. una scena agghiacciante. io la mia monetina l'ho lasciata, lo so non è un granchè ne le risolverà i problemi, però volevo esprimere in qualche modo che per me non era invisibile.
dopo questa raccapricciante scena che i turisti mi hanno regalato davanti al magazzino del pacchiano ( non riesco neanche ad esprimere un'opinione che rispecchi il disgusto davanti all'altare dedicato a Diana & C., non trovo parole che rendano l'idea, non per altro), mi sono nascosta dentro i parchi cittadini.
questo lo trovo straordinario, sei al centro di una metropoli che va di fretta e con due passi ti trovi in un luogo surreale, dove non c'è rumore esterno, traffico, caos, solo gente che canta, legge, corre, porta il cane o i bambini a sfogarsi (spesso è la stessa dinamica, l'unica differenza è la presenza de guinzaglio). Stupore. li sulla mia panchina conquistata con un minimo di appostamento, il mio bel libercolo, che è giunto alla fine, il sole (si c'era il sole, quello vero). un paradiso in terra. serena sono stata benissimo... peccato che poi sia finito quello stato di grazia... ho visto l'ora e sono andata a recuperare a cena e li è stata tutta un'altra musica... prometto che imparerò dove li nascondono i supermercati gli inglesi.. domani, al ritorno da Stonehenge mi prodigherò alla missione di svelare il mistero...per oggi ci siamo dovute accontentare di hamburger con contorno di funghi e sedano... l'altra carne che offriva il Tesco sotto casa non sembrava per niente invitante...
e domani, nuovo libro nuova gita, sempre Inghilterra...

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