26 agosto 2010

sono una sopravvissuta...


sono sopravvissuta egregiamente al divorzio dei miei, senza ripercussioni. mio padre in fondo è sempre stato uno sconosciuto, e la famiglia di mia madre mi ha sempre regalato tutto l'amore del mondo. niente traumi.
sono sopravvissuta a 5 anni di elementari in cui venivo anche presa in giro perchè avevo qualche chiletto di troppo, ma si sa i bambini sono feroci e in fondo riserbo tanti bei ricordi di quel periodo scolastico.
sono sopravvissuta all'adolescenza, dove preferivo legare con quelli che in discoteca non ci andavano e che non seguivano neanche le passioni del momento. eravamo in pochi. leggevo tanto. è li che ho iniziato a chiudermi fra le pagine di carta stampata. e si non ho avuto crisi adolescenziali, non ho mai odiato mia madre e tutto il circo che ne consugue.
sono sopravvissuta al primo fidanzatino che mi lascia. avevo 16 anni e credevo che non ci fosse dolore più grande. ma era solo uno specchietto per le allodole. perchè subito dopo ho scoperto che si sopravvive ad un uomo che se ne va e che ci sono cose peggiori. soprattutto se l'uomo in questione, in quasi due anni non aveva capito neanche una virgola di come fossi fatta.
sono sopravvissuta al secondo fidanzatino, che mi ha lasciato con un ceffone e una serie di insulti alla napoletana in piazza, perchè aveva supposto che lo avessi tradito. e li ho capito che le persone spesso non provano neanche ad ascoltare. a quel punto sono partita e ho scoperto che partire da sola non è così traumatico. alla fine, ho superato anche quella delusione.
sono sopravvissuta a 5 anni di convivenza con un uomo che pensavo di amare, perchè pensavo che la stima fosse amore. ed è finita con urla, litigate, tradimenti, e poi silenzi. silenzi pesantissimi, non avevamo niente da dirci. li però me ne sono andata io. è stato il primo uomo che ho lasciato. voleva fare il padre, io volevo un compagno di viaggio, non una guida alpina. ha fatto male, l'ho fatto malissimo, ma alla fine ci parliamo ancora, nonostante siano passati anni.
sono sopravvissuta a tradimenti, più degli altri che miei, sono sopravvissuta a prototipi di convivenza, a promesse di amore eterno, ad essere rimpiazzata da cerebrolese nella maggior parte dei casi.
sono stata lasciata più che il contrario.
ho lasciato 4 soli uomini e in tutti e 4 i casi ha fatto male, anche a me, nonostante le situazioni fossero palesemente esasperate. parlo con tre di loro, uno è fra i miei migliori amici. il quarto purtroppo non lo posso annoverare. e mi spiace, perchè è una persona che reputo bella dentro, ma non funzionava. problemi miei nel non sapermi accontentare, problemi suoi caratteriali. però proprio una bella persona. gli auguro ogni bene. magari un giorno potrò annoverarlo fra gli amici, che ormai quelli veri scarseggiano...
sono sopravvissuta alla delusione di vedere l'uomo con cui volevo passare la vita andar via in un momento già devastante senza ulteriori carichi. ma sono sopravvissuta anche a quello, quasi due anni ma alla fine sono stata più forte.
sono sopravvissuta ad una serie di traumatiche esperienza gestazionale. li però un pezzeto di me ce l'ho lasciato.
sono sopravvisuta alla delusione che solo una persona che consideravi un'Amica può darti.
sono sopravvissuta alle voci di persone a me vicine che non sapevano fare altro che dire maldicenze senza motivo apparente. poi ho risposto a modo e quando a quel punto gli avevo dato almeno un paio di spunti per avercela con me hanno smesso. non è facile discutere con me, lo ammetto, ho sempre valide argomentazioni. e mettere a tacere voci stupide, con gli anni è diventato un hobbie. la differenza fra me e loro, è che io li ho sempre affrontati faccia a faccia, loro no , la coda di paglia pare essere un gadget che non tramonta mai.
sono sopravvissuta ad un via vai di uomi che molti neanche immaginano.
sono sopravvissuta a tante cose. ogni volta. e sono sempre andata avanti. perchè io sono più forte e ho imparato che per quanto il dolore possa sembrare immenso, alla fine, ci si abitua a conviverci. non sempre lo si supera, ma si impara ad averlo quanto meno nel pentolone delle emozioni.
esperienza, credo che la chiamino così, e non sempre comporta il non ripetersi dell'errore o della situazione, però c'è almeno alla fine puoi dire "cazzo è vero adesso ricordo!"
il mio mondo si è spento seriamente una volta sola, ma sono sopravvisuta.
una mattina ti svegli e guardi il mondo in maniera differente. e sai che il peggio è passato e che sei sopravvissuta ancora una volta.
e sai che tornerai a sorridere.
poi ci sono giornate come oggi, che hai bisogno di ricordartelo che sei sopravvissuta a tutta quella roba lì e che nonostante tutto hai ancora voglia di metterti in gioco e di provare nuove emozioni.
ogni tanto un ripassino non fa male...

25 agosto 2010

amami se hai il coraggio...

bel film. ma non sono qua per fare una recensione. per il momento, a dire il vero, sono qua ad ingozzarmi di liquirizia inglese... ma non sto scrivendo neanche di questo, anche perchè riuscirei si a trovare fiumi di parole ma sarebbe abbastanza noioso. per cui non vi tedierò con le informazioni sul mio barattolo di leccornie britanniche.
amami se hai il coraggio. perchè per amare qualcuno, si, ci vuole coraggio da vendere. bisogna essere leoni, bisogna scoprirsi e avere la pazienza di scoprire l'altro.bisogna essere curiosi. intraprendenti. perchè magari non si parla sempre solo con le parole, a volte bastano e immagini, una canzone, o anche un silenzio. ci sono tanti modi di comunicare e non sono tutti legati alla capacità di emettere suoni. anche perchè la maggior parte delle persone da fiato alle corde vocali solo perchè ha capito che così la bocca emette dei suoni.
io ho voglia di comunicare, in tutti i modi che conosco e scoprire se ce ne sono di nuovi.
sono curiosa, a me interessa sapere cosa c'è fra le pause che separano le parole.
sono paziente, perchè so che avere a che fare con me comporta sempre una buona dose di calma e sangue freddo, per cui do altrettanto e se possibile anche di più.
a me piacciono i sospiri, il guardare dalla stessa parte prestando attenzione con la coda dell'occhio a chi mi sta accanto per essere sicura che vada tutto bene.
amami se hai il coraggio.
perchè lo so che avere a che fare con una persona come me comporta coraggio. non sono facile, però citando Battiato, io mi prendo cura di te. perchè mi viene naturale e mi da sempre grande gioia, anche nei momenti difficili. soprattutto nei momenti difficili. perchè quando va tutto bene è un gioco facile, sono capaci tutti. e a me non piace vincere facile.
amami se hai il coraggio.
abbi il coraggio di mostrarmi i tuoi difetti perchè se non me li mostri non posso innamorarmene e io adoro i difetti delle persone, non perchè abbia una malsana perversione ma perchè sono debolezze e le rendono più umane. è per questo che io cerco sempre di dichiarare prima le mie parti negative... perchè in fondo trovare un uomo che sorride delle tue debolezze è straordinario.
amami se hai il coraggio e ti prometto che farò il possibile per regalarti un oggi sempre unico.
amami se hai il coraggio e mi impegnerò affinché ogni giorno ci sia almeno un sorriso.
amami se hai il coraggio e non ti sentirai più solo in mezzo alla gente.
non ho bisogno di google per sapere che ci sei da qualche parte lì fuori, tu amami coraggiosamente, non sarò una delusione.
amami se hai il coraggio, io sono qua con tutto il coraggio di cui sono capace, che ti sto aspettando...

20 agosto 2010

la pazienza di una partita a scacchi...

trovo che gli scacchi siano un'attività rilassante e stimolante. non a caso è l'unico gioco in cui accetto la sconfitta. si non sono moto sportiva, per me "l'importante non è vincere ma partecipare" l'ho sempre associata ad un uomo che doveva trovare un punto di vista ottimistico alla sua condizione di eterno secondo.
comunque, gli scacchi sono tutta un'altra faccenda. tu sei li, con i tuoi pedoni ben allineati, i tuoi alfieri, le torri, i cavalli e i due regnanti... e il tuo compagno di gioco è nella situazione speculare. bianchi e neri. semplice. una mossa dai bianchi e a partita ha inizio, con le sue regole semplici. un gioco di strategia, di calma, di pazienza. pensare a quali siano le mosse che si lasciano all'avversario. guardare in là prima di lasciare il pezzo sul suo nuovo quadratino...
mi rilassa. e sono una giocatrice neanche eccelsa. il rito del gioco, le sue regole, il silenzio della partita. m i piace.
e per quante incognite ci possano essere, sai che andrà in un certo modo e che alla fine ci si stringerà la mano entrambi soddisfatti.
pazienza, non bisogna avere fretta od essere avventati.
si è in due e non si guarda l'orologio, perchè non ha importanza.
uno fa una mossa e aspetta che l'altro finisca tutti i suoi giri mentali prima di fare la sua.
più o meno come mi comporto con gli sconosciuti o i gli appena conoscenti. aspetto. dico una cosa e poi aspetto. e di solito in base a cosa ottengo come risposta il "gioco" va avanti o si chiude li. poi ci sono casi in cui non ci capisco un granchè. e non perchè il pedone sia stato posizionato su una casella che non avevo visto, semplicemente perchè resta a mezz'aria, come i puntini di sospensione in fondo ad una frase. che lasciano in sospeso ma non palese dove vadano a parare. e così mi limito ad aspettare, sperando che prima o poi ci sia un segno che mi faccia almeno intuire qualcosa...
comunicare con piccole cose, immagini, pensieri brevi, musica. le parole mie le uso sempre a piccole dosi, perchè si non so mai se possano essere fraintese, opto per una comunicazione neutra, nella speranza di capirci qualcosa in più. ma questo sussurro non vuol dire che non ci siano parole nella testa che formino pensieri più articolati... semplicemente, con le piccole cose, non rischio di dover abbassare il re per aver usato troppa irruenza... non è paura di perdere, o spirito di competizione, è voler giocare la partita, qualunque sia il risultato...

19 agosto 2010

il risveglio dopo la guerra...

come un guerriero dopo la battaglia, mi risveglio completamente dolorante, mi guardo intorno e sorriso stanca. si perchè sono ancora stanchissima, come dire ci vorrà qualche giorno per riappropriarmi dei mie muscoli e delle mie ossa. per il momento comandano loro e io mi ritrovo in una posizione assurda e scomoda ma pare che sia l'unica che non disturba il mio scheletro.
mi sono alzata e sonno andata a farmi il tea e... non c'era neanche un libro per terra a formare enormi pile minacciose. alla fine le ho battute tutte... ho vinto io, loro è più numerosi ma io avevo un piano, ok non si è rilevato il più efficiente, però sono donna, la strategia vincente per la ristrutturazione io nel dna non ce l'ho. sono una creativa, così il bianco l'ho dato con il letto che sovrastava la zona lavoro, mi sono incastrata sotto i mobili e ho fatto un bizzarro percorso agli ostacoli per arrivare in tutti i punti delle pareti. avevo a tenermi compagnia un numero non ben precisato di oggetti vari ed eventuali. sono anche riuscita a buttare via cose mi trascinavo dietro da quasi tre traslochi e che no non mi sono mai serviti. donne siamo meravigliose per queste cose.borse orribili comprate ai tempi della scuola "ma magari un giorno mi serve". NON è VERO! non hai niente nell'armadio che ci si abbini, è orribile e anche tu ti stai chiedendo "ma come facevo ad andarci in giro". erano gli anni '90, si vedevano per strada cose orribili, non è grave!
così, con 5 mensole più, 4 sacchi di spazzatura, 3 passate di aspirapolvere e l'aiuto da casa per montare le mensole con il trapano (no, non ho fatto ancora pace con il malefico attrezzo), ho finalmente di nuovo una casa. ok ho due o tre rifiniture da fare, ma ci vuole poco e le faccio domenica, che oggi solo muovermi mi crea dolore...
mi guardo intorno e vedo una camera che ho scoperto essere a curvatura, perchè una camera normale non può contenere tutta quella roba, però adesso è tinta unita vinaccia, sgombra (sembra enorme rispetto a prima), ho il resto della casa con i libri al loro posto e i fumetti con una casa nuova, presto avrò anche una parete rossa.
e poi ci sono loro, i pelosi, che per i tre giorni dei lavori impegnativi hanno provato ad aiutarmi, a modo loro, tirando giù pile di libri, provando ad infilarsi dentro il secchio della vernice e chiedendo coccole nei momenti meno opportuni... però mi guardano e partono con le fusa in stereo... non mi resta che andare a sedermi sul mio bel pavimento pulito e sgombro e andarli a coccolare, d'atronde, anche loro hanno lavorato e vanno premiati...

17 agosto 2010

riordinando...

A parte che si Mattia aveva ragione e i libri, nel silenzio della notte, lasciati accatastati da soli senza chaperon si sono riprodotti e così adesso mi trovo con la necessità di acquistare nuove mensole... comunque, riordinando i libri ho fatto un piacevole salto nel passato...
e così mi sono ritrovata arrabbiata per il mio primo fidanzatino a leggere fino a consumare i volume "l'amleto", poi ho rivissuto l'adolescenza decadente (non socializzavo tantissimo neanche da più giovane) partita da erasmo da rotterdam arrivando a nietzsche passando fra baudelaire e rimbaud e l'allegro schopenhauer... ho avuto anche un momento freud ma grazie a dio è passato veocemente. poi c'erano i libri regalatomi dal primo uomo che pensavo di amare e che invece si era rivelato un pazzo serio, e così torna alla mente kafka (sempre allegria portami via) e una bella fetta di bibliografia di king... poi ci sono i libri del primo convivente, con le parole di dedica in cui ricordo di essermi persa e di essermi fatta conquistare da quel piccolo, buffo ometto... le dediche, tante, di tanti si lo devo ammettere e attraverso ogni volume, ogni dedica ho riaperto la scatola dei ricordi. bello, un viaggio piacevolissimo, fino ad arrivare all'ultimo libro regalatomi, l'anno scorso, dove la dedica era un biglietto di compleanno... perchè non tutti scrivono sul libro.
io personalmente lo faccio, sempre. per renderlo unico. perchè in fondo una dedica è una piccola parte di te, è fermare un pensiero verso qualcuno... mi piace. regalo sempre libri che ho letto. un libro per ogni occasione.
amleto o il mercante di venezia quando sono arrabbiata, oceano mare o castelli di rabbia quando voglio chiudermi ermeticamente in me, natura morta con picchio quasi una volta all'anno, perchè mi riporta sorridente alla realtà, "non è mai troppo tardi per farsi un'infanzia felice", pensiero sempice ma ti regala un punto di vista che spesso tendiamo a trascurare.
un ricordo per un libro. e so come sono passata da blake a jeff noon vedendo la mia vita sui dorsi delle copertine. mi piace, non potrei mai liberarmi di nessun volume. e così compro mensole, per ampliare la libreria. perchè con questa soluzione anche la mia libreria è in mutamento, come me, come la vita che è sempre una gran bella scoperta, ogni giorno...

15 agosto 2010

lavori in corso

domenica d'agosto che... no caldo non posso proprio dirlo, si sta benissimo! la città sonnacchia, la musica scorre ed è ferragosto, per cui uno pensa "amici, sole, prati, relax" tanto più che domani ricomincia anche a lavorare (con un entusiasmo che lascia fare...)... invece io cosa riesco a partorire in una giornata simile? "che bello non è troppo umido, smonto la libreria e ridipingo le mensole". certo. momenti di genialità. ma avevo trascurato alcuni punti... il mio piano era sulla carta MOLTO più funzionale che nella realtà. punto uno: sulle mie mensole, lontano dalla portata dei miei pelosi, vicino ai libri, negli anni sono comparsi tantissimi oggetti. ok ricordi, che sono sopravvissuti a tanti traslochi, fotografie, tazze ricostruite amorevolmente dopo il disastro di 2 anni fa... uno scatolone intero di oggettistica. ho anche provato a buttare via qualcosa, giuro che ci ho provato, ma il sacchetto della spazzatura è decisamente troppo vuoto rispetto ai piani... ok no panic, la guida diceva così.
punto due: i libri sulla libreria sembrano sempre molto meno rispetto al volume che poi acquistano una volta sul pavimento... 25 libri nel primo ripiano... l'unico che ho per il momento liberato... moltiplichiamo per 26 che è il numero delle mensole... più o meno 650. aggiungiamoci i libri piccoli che occupano meno spazio e quelli messi di traverso perchè ad un certo punto 26 mensole non bastavano più... direi che supero tranquillamente i 700...
ora, io ho un problema, non ci riesco proprio a buttare via un libro. per quanto non mi sia piaciuto, per quanto sia stato un regalo indesiderato, non ci riesco. è più forte di me. quasi come quando devo buttare via un paio di scarpe, mi muore i cuore...
il punto tre sarà: smontare le mensole e ridipingerle, due o tre per volta, perchè in fondo non abito in 300mq...
il quattro sarà il peggiore: rimontare la libreria, dopo attenzione attenzione... aver ridipinto le pareti...
e si perchè nel mio progetto non bastava spostare un'ala della biblioteca di alessandria... no ho anche progettato che avevo voglia di cambiare il colore alle pareti... che domani andrò a procurarmi... perchè sono tornata ieri dalle ferie, non ho avuto anche il tempo di recuperare la pittura... per cui per il momento sto guardando sconsolata una parete piena di libri che mi fissa sfidandomi... e io non so resistere alle sfide... forse per natale sarò riuscita a venirne a capo, naturalmente sul mio piano lavori il tutto dovrebbe essere concluso entro settembre... se decidessi di rispettare la tabella, dovrei convincere almeno un paio di amici a darmi una mano, ma a parte che dopo il trasloco nella casa precedente hanno un pò di timore quando li chiamo con progetti di ristrutturazione e poi perderei il piacere e la soddisfazione di esserci riuscita da sola...
la parte più geniale di tutto il piano è che io un trapano, non lo so usare... quando ci ho provato, ricordo questo mostro che creava piste gioco per ragni sul muro... sul colore invece sono più ferrata, non è inusuale che mi svegli e decida che è giunto il momento di cambiare colore...
il trapano è il mio tallone di achille... però... ce la si può fare...
NO PANIC!

riportando tutto a casa...

e dopo 11 giorni...
... i ritorno a casa.
e uno prima di partire aveva lasciato tutto in ordine, aspirapolvere passato, letto cambiato, tutto lavato e stirato, tutto bello sbrilluccicoso e pensa...
"così quando torno ho solo da sistemare la valigia"...
...certo, peccato che io abbia quattro gatti, che no, non la pensavano come me...
così, la premiata ditta, è riuscita a scovare un rotolo di carta da cucina e a farne coriandoli piccolissimi che gentilmente, come petali di rosa, hanno sparso per tutta casa. non contenti perchè per loro era un benvenuto piccino quello, hanno pensato che avrei apprezzato il rovesciamento del bidone della spazzatura (grazie a dio vuoto), con coriandolini neri aggiunti a quelli bianchi.
così, uno entra in casa con le valigie e si immagina un pomeriggio di relax, quando aprendo la porta scopre che la terza guerra mondiale è passata da queste parti... ti arrabbi, perchè un pò ti arrabbi, però poi li guardi, tutti schierati e fusosi, e non puoi rimanerlo più di tanto... così prendi in mano l'aspirapolvere, ti armi di ottima pazienza, e riassetti casa, mentre la lavatrice lavora per rendere i panni nuovamente edibili, che domani andranno a creare una meravigliosa pila minacciosa vicino al generale ferro da stiro...
le piante però hanno dato grandi soddisfazioni... sono sopravvissute con la sola forza di volontà! sono proprio le mie piante, senza spirito di sopravvivenza qua non avrebbero potuto farcela.
si casa dolce casa... sono tornata. guardo fuori dalla finestra e guardo la pioggia, che poi è quella che ho lasciato là, per cui quasi non sembra di essere tornati... stasera ci sarà la scelta delle fotografie da far portare su carta, e domani si inizia a liberare la libreria per i lavori di fine estate... come dire, chi si ferma è perduto...
tornata a casa ma la sensazione di ieri permane... qualcosa che continua ad essere presente e nonostante tutto, mi fa sorridere...
home sweet home...

14 agosto 2010

a volte arriva anche l'arcobaleno...

giornata grigia.
giornata di pioggia.
giornata di viaggi in treno.
giornata di malinconia.
giornata di pensieri.
tanti, un pò confusi dalla stanchezza.
giornata in cui è piovuto a tratti e quasi sempre quando ero a piedi con valigie per strada. però ho fumato con un turco di un'età indefinita che mi ha raccontato dei tempi passati.
giornata in viaggio, in metro, a piedi, in stazione, in treno. che unita alla pioggia ha fatto scattare i punti tre e quattro...
non amo viaggiare in treno, mi mette sempre strani stati d'animo addosso, me li incolla con una tenacia che poi per liberarsene ci metto un pò, anche perchè non ho ancora trovato il solvente adatto. ma ci sto studiando, non sono ferratissima in chimica, ma un solvente per il post it di malinconia si può scovare. è solo una predisposizione d'animo in fondo...
durano sempre più del dovuto, i viaggi in treno ti lasciano spazi e tempo per far si che i pensieri che si fanno gli affari loro in tutti gli altri momenti, trovino spazio e via di fuga per emerge da questo mare di immagini e parole che abbiamo in testa...
e ripensi alla vacanza sul viale del tramonto, e ti sovvengono le facce delle persone che hai incontrato, quelle che nonostante non fossero neanche presenti ti hanno comunque tenuto gentilmente compagnia, anche a loro insaputa. ogni scatto, un pensiero, la mente ha uno strano senso dell'ironia, ti fa pensare a persone improbabili nei momenti più inaspettati. e così, per 1200 fotografie scattate, la mia testa ha cercato un'odore, un immagine, una sensazione che fosse un pò come un abbraccio. una sensazione che ti tiene compagnia, anche se sei perfettamente consapevole che è frutto della tua materia grigia, tieni l'odore, l'immagine ben visibile. ogni scatto, come se si volesse fermare il momento. un cielo, un azzurro. un pò come un abbraccio quando meno te lo aspetti, fa piacere. poi ti viene un pò da chiederti perchè fra tutte le presenze che poteva tirar fuori sia andata a pescare qualcosa di così improbabile però ha fatto piacere, una presenza inconsapevole. poi uno passa per matto anche e non hanno neanche tutti i torti perchè tu ti accompagni ad un odore per undici giorni e poi giustamente ringrazi ma nessuno può capire che il tuo cervello ha fatto dei giri assurdi prima di parare li e non sapresti neanche spiegargli bene cos'è successo nè perchè stai proprio ringraziando a quell'indirizzo li, oddio forse qualche dubbio in proposito potrei muoverlo, ma meglio lasciar perdere. suona da malattia mentale solo rileggendo e ultime righe e come glielo spieghi del perchè stai ringraziando? come ti fai capire? poi riguardi le fotografie e no non trovi le parole, però ti rendi conto che si esprimono da sole. o almeno tu la vedi così. è sempre una questione di punti di vista. la tua mente ha messo su sto circo che no non ti ha fatto sentire sola per quasi tutta la vacanza, per cui tutto quello che è relativo al viaggio ti sembra collegato. ma ad una mente esterna, come glielo spieghi? però ti piacerebbe tanto riuscire a trovare le parole e non passare per folle... e mentre pensi a tutto questo, smette di piovere, alzi lo sguardo e vedi l'arcobaleno...

13 agosto 2010

saluti

sarà che è il mio ultimo giorno a Londra, sarà l'approssimarsi della fine ferie, sarà che oggi il cielo è stato grigio fino al tramonto, saranno tante altre cose, ma oggi, la malinconia, silenziosamente, mi ha colto. e mi ha stretto il cuore. ero li che me ne passeggiavo beata quando mi ha colto alle spalle, impreparata. ero vicino a Fortnum&Mason, vedevo già l'entrata e non sono riuscita neanche ad entrare subito, ho dovuto fare un giro. e mi sono nascosta in un giardino di una chiesa a leggere, ma neanche il libro in cui mi sono immersa è riuscita a scacciarla.
malinconia, tristezza, non saprei bene come definirla ma sopratutto non saprei dire il perchè. in vacanza da sola ci sono andata molto più spesso che in compagnia, non mi sentivo sola, ecco vogliosa di essere abbracciata un istante. avevo bisogno di un abbraccio. mentre salutavo Londra, volevo qualcuno a fianco a cui aprire i miei pensieri. un cappellaio matto a cui aprire i sussurri. a me il bian coniglio non piace, troppo di corsa, troppo impegnato, ho sempre preferito il matto che ha perso qualche giorno del calendario e beve litrate di tea, io d'altronde proprio in bolla non sono, nel mio piccolo mondo, e di tea ne bevo tantissimo sarà per questo che ho sempre cercato persone che fossero più simili allo spostato che al corridore... buona parte degli uomini a cui mi sono accompagnata, qualche rotella l'avevano dimenticata in giro... l'uomo interessante ha qualche valvola dispersa nel mondo, suo o reale. la vedo così, adoro i prodotti di nicchia. ecco oggi un abbraccio avrebbe reso perfetta la giornata. di quelli silenziosi, che non devi neanche chiedere, perchè vengono da soli, ci si guarda e le braccia ti cingono stringendoti forte, ti pervade un calore unico e tutto va un pò meglio.
un abbraccio. semplicemente.
e poi si ricomincia.
comunque poi in negozio ci sono andata, avevo bisogno di tirarmi un pò su il morale, visto che non potevo avere ciò che mi avrebbe reso felice, mi sono buttata sui dolci di Fortnum&Mason. che per chi non lo sapesse, è il luogo definitivo per i golosi. sono talmente belli che è quasi un peccato mangiarli... a casa riporto del tea (lo so che non è un dolce ma la scatola non si rovina ed è graziosissima) e delle caramelle che mi hanno ricordato la mia infanzia, colorate, iquirizia inglese. mia nonna ne aveva sempre una ciotola. io ne ho un barattolino, non ci stava più grande in borsa.
magra consolazione i dolcetti, però restano strepitosi.
alla fine, la giornata è volata con questo alone di tristezza, ho fatto la spesa, sono venuta a casa e dopo la doccia, guardando fuori dalla finestra, c'era l'arcobaleno a salutarmi...
... alla fine uno pensa che prima o poi quell'abbraccio mi troverà...
e sarà mio, nostro...

10 agosto 2010

Stonehenge...

... fondamentalmente i pietroni, per chi non sapesse di cosa sto parlando... credo che siete in pochi ma sono per la parcondicio... lo so non sono i tempi migliori per tirare fuori queste parole, ma sono in ferie per cui niente politica... almeno in vacanza non fatemici pensare su su.
insomma, oggi sono andata a fare la mia unica gita in programma: Stonehnge. indubbiamente suggestivo, la brughiera e in mezzo al verde... il circolo di pietre, il cielo grigio e i corvi aumentavano la suggestione devo ammetterlo... però, arrivati davanti all'insieme di rocce si riesce ad uscire dal tempo e non ci sono tante altre persone vicino a te e sei solo in mezzo alla brughiera, in questo calendario non proprio per tutte le case e resti senza parole... io parole ne ho trovate parecchie e anche in lingua locale quando una simpatica vecchietta sovrappeso mi è piombata con una cattiveria spero non premeditata su piede... lei aveva le scarpe da ginnastica high tech... io, ottimista come sempre (non ridete non ridete sono ottimista) con il sandalino... ha vinto lei sul piano fisico... io indubbiamente su quello morale. trovare improperi in lingua straniera fa di me una donna molto creativa... do fondo al mio vocabolario... riesco a discutere in 3 lingue, giusto per assecondare il mio buon carattere... comunque a parte questo piccolo trasporto violento alla realtà, il posto merita decisamente la visita.
intensa, anacronistica, li riesci ad immaginare, li gli omini che portavano le pietre e che le scolpiscono per farle incastrare alla perfezione... senti il rumore degli scalpelli, immagini il sole che il 21 giugno taglia esattamente il pietrone principale... surreale e splendido.
di notte deve essere uno spettacolo straordinario, stanotte poi, che è San Lorenzo... con tutte le stelle cadenti, il silenzio della brughiera che ti abbraccia... una di quelli immagini che riesci a concludere con tu e lui al centro di questo cerchio, con il cielo che vi guarda e voi che vi arrotolate al ritmo dei vostri respiri...
... così...
... semplicemente...

9 agosto 2010

Londra, andrebbe visitata solo di domenica mattina. è un altro mondo, un'altra città. ed è stata una splendida scoperta. in centro cittadino, io e pochissime altre persone. i turisti non prima delle 10 si sono fatti avvistare e comunque in piccoli gruppi. così, giunta nei pressi del British museum (che dormiva ancora anche lui) mi sono accomodata in un Costa cafè, mi sono ordinata la mia bella colazione, seduta al tavolo, munita di libro e mi sono gustata il silenzio e la tranquillità che Londra mi ha regalato. dopo due giorni di gente intensa, di uno spettacolo di opera sperimentale graziosissimo e di un altro di teatro d'avanguardia, che, come dire... non era proprio vicino ai miei gusti... silenzio, il semplice rito di una colazione tranquilla. in questi giorni ho notato che gli inglesi sono persone molto sole. o almeno è quello che lasciano trasparire nei momenti del tutto quotidiani. quelli che incontro al supermercato in orario del tutto comune, fanno spese piccole, tristi. patatine, birra e cibo pre confezionato. per uno massimo per due. le famiglie che vedi in giro non sono sorridenti sono abitudinarie. i gruppi di giovano, a parte gli addii al nubilato, sono composti al max da 3 persone e sempre al pub. L'INGLESE, non l'immigrato è triste. non riesce a rapportarsi con gli altri. io non sono così. ok ho la mia solitudine ma è diversa, io so ancora sorridere. ok vado in ferie da sola, ma non è che è una regola indissolubile, lo faccio in solitaria perchè non ho nessuno con cui condividere il periodo di ferie. non vado in vacanza con gli amici, quello no, avessi una controparte però sarebbe bello condividere l'esperienza, in questo caso londinese. circostanze, non presa di posizione. loro sembrano aver paura dei rapporti interpersonali, paiono intimoriti del confronto con altri esseri umani.
comunque, ho fatto un'altra capatina fra la storia, perchè mi sembrava proprio appropiato, vista la splendida mattinata, poi sono finita nel regno del pacchiano, in cui ho retto circa 20 minuti, più per trovar l'uscita che per altro (si lo so più vado avanti e peggio il mio senso dell'orientamento si affina), quando mi sono voltata verso la porta dalla quale sono uscita, ho visto la scena rappresentata nella foto qua sopra. l'ho trovata amarissima... la povertà davanti all'ingresso del luogo che in assoluto nega questa realtà. una povera mendicante davanti ad Harrods, il luogo in cui ti vendono carissimo dallo spillo all'elefante... e nessuno che la considerava, sembrava quasi che non esistesse. si fermavano davanti o a fianco a lei per leggere la mappa del negozio, gli orari, per fare la fotografia dalla targa con il nome, ma sembrava che nessuno la vedesse. una scena agghiacciante. io la mia monetina l'ho lasciata, lo so non è un granchè ne le risolverà i problemi, però volevo esprimere in qualche modo che per me non era invisibile.
dopo questa raccapricciante scena che i turisti mi hanno regalato davanti al magazzino del pacchiano ( non riesco neanche ad esprimere un'opinione che rispecchi il disgusto davanti all'altare dedicato a Diana & C., non trovo parole che rendano l'idea, non per altro), mi sono nascosta dentro i parchi cittadini.
questo lo trovo straordinario, sei al centro di una metropoli che va di fretta e con due passi ti trovi in un luogo surreale, dove non c'è rumore esterno, traffico, caos, solo gente che canta, legge, corre, porta il cane o i bambini a sfogarsi (spesso è la stessa dinamica, l'unica differenza è la presenza de guinzaglio). Stupore. li sulla mia panchina conquistata con un minimo di appostamento, il mio bel libercolo, che è giunto alla fine, il sole (si c'era il sole, quello vero). un paradiso in terra. serena sono stata benissimo... peccato che poi sia finito quello stato di grazia... ho visto l'ora e sono andata a recuperare a cena e li è stata tutta un'altra musica... prometto che imparerò dove li nascondono i supermercati gli inglesi.. domani, al ritorno da Stonehenge mi prodigherò alla missione di svelare il mistero...per oggi ci siamo dovute accontentare di hamburger con contorno di funghi e sedano... l'altra carne che offriva il Tesco sotto casa non sembrava per niente invitante...
e domani, nuovo libro nuova gita, sempre Inghilterra...

5 agosto 2010

primissime considerazioni

Londra. Ancora Londra. ci sono venuta talmente tante volte che non saprei quantificarle. C'è chi va nella casa in campagna, chi sempre nella stessa località balneare o in montagna, io vado a Londra. ed ogni volta è una piacevole scoperta. Mi ci sento a mio agio, cammino per strada e sto bene. Nonostante la pioggia, nonostante il freddo. Mi piace, mi è entrata nella pelle. Bello...
Ci sono alcuni punti cardini delle mie gita londinesi, la prima su tutte è la capatina da Hamleys... potrei fare quella che non confessa le sue debolezze ma invece no, io 31 anni e ho una passione che mi porto dietro fin da quando ho memoria per gli orsacchiotti, in particolare per Paddington. E da Hameys, enorme negozio di giocattoli (e con enorme intendo ENORME), c'è un reparto intero di orsacchiotti e paddington... e non sarà dignitoso, ma io lì, mi ci diverto tantissimo. anche solo guardare i bambini che sembrano aver realizzato il loro sogno più grande. è un luogo in non si può non sorridere, scoprendo che si in fondo nessuno ha dimenticato di essere stato bambino.
il secondo punto fermo sono i girasoli di Van Gogh alla National Gallery. è l'unico quadro che mi commuove proprio. la pinacoteca, ti consente un incontro abbastanza ravvicinato... per cui riesci a vedere le pennellate, riesci o almeno così è per me, a immaginare il caro Vincent che lo crea... mi porta in un luogo fuori dal tempo ed è una sensazione che mi piace tantissimo...
Altro punto fermissimo delle mie gite e non solo londinesi, mi perdo... ma è inquietante... uso della cartina, girando a memoria, punti fissi, niente non ce la faccio, mi perdo. e non perchè non sappia interpretare la cartina, semplicemente mi perdo... vedo un dettaglio che mi incuriosisce? lo seguo, e poi ne trovo subito un altro e non bado al senso di marcia e continuo così fin tanto che non mi accorgo che effettivamente, all'inizio, stavo andando in un punto ben preciso per cui provo a ritrovare la via, pensando ingenuamente che "tanto non è molto che ho cambiato strada" e mi perdo ancora di più... e sono un disastro... lo so fa ridere come cosa, ma non dovrei girare da sola, sono pericolosa... anche perchè così facendo percorro km e km e km non previsti, per cui la sera sono distrutta... e devo rimandare al giorno dopo la visita in programma perchè ormai è troppo tardi e stanno chiudendo o è troppo buio.. sono un vero e proprio impiastro, però regalo sempre grandi racconti umoristici, perchè perdendomi scopro parecchie cose buffe...
le cose che riconosco sempre e comunque a Londra, sono altri punti fissi, per cui oltre alla dislocazione di Hamleys, ci sono, il negozio della twinning... quello lo troverei partendo da qualsiasi punto, la statua di Churchill (non ci posso far niente è il mio personaggio storico preferito subito prima di Enrico VIII), la National Gallery (per la tate è sempre un disastro anche se alla fine riesco sempre ad approdarci). che insieme alle cose che adoro sono i motivi per cui affermo che questa città mi è entrata nella pelle e no non mi ha ancora stancata.
l'odore di Londra, al primo posto. l'odore della metropolitana, li riconoscerei fra mille, i londinesi, sempre di corsa in mezzo alla gente eppure così capaci di non avere il minimo contatto con il prossimo, intendo proprio fisico, fateci caso cammina sempre con almeno un palmo di nulla intorno, il tea e il succo di mirtillo in quantitativi inimmaginabili, si o so è stupido, ma ne sono dipendente, la cioccolata di fortnum & manson, si sono dipendente anche da quella (e chi siete voi per giudicare? io ammetto le mie debolezze :) ), i musei e le chiese ci sono anche in Italia lo so e anche nel resto del mondo, qua li rendono interessanti per tutte le età e mi divertono sempre, il london bridge, nonostante sia azzurrino, il big bang, che mi lascia sempre senza fiato, Hyde Park, che mi porta sempre fuori dal mondo restando nel cuore della città, Peter Pan nei giardini di Kensigton, il Tamigi, che mi incanta nella sua traversata della città e ancora tantissime cose che non riesco neanche a quantificarle, potrei scriverci una guida intera...
si Londra a me piace, è il mio villaggio vacanze, la mia casa in campagna.
e trovo straordinario riuscire a trovare ancora qualcosa da fotografare quando ci torno... ok ho lo scatto facile, ma ci trovo proprio gusto... e un giorno, perchè lo so che prima o poi ce la farò, tornerò ancora a Londra, ma non da sola e riuscirò a salire per la seconda volta sul leone di Trafalgar (è il mio tallone d'achille, ci sono riuscita solo la prima volta che sono venuta, con l'aiuto di due giapponesine, ho anche la fotografia ma è meglio non mostrarla) e avrò qualcuno a cui dimostrare la mia soddisfazione...
ora, domani ho in programma una giornata di shopping con una cara amica e poi ristorante vietnamita, che non ho mai provato con la mia ospite ed un suo amico. per cui giornata piena :)
e lunedì... lunedì, seppur ancora lontanino, ho la gita a Stonehenge, che nonostante le indicazioni della signorina che mi ha fatto il biglietto non sono ancora riuscita a trovare il punto da cui parte il pullman... però ho ancora qualche giorno per riuscire a venirne a capo...
e per oggi... come si suol dire... si chiude qua...

4 agosto 2010

studi sociologici...

sono a malpensa dalle 12 di stamattina... ok potevo prendere un paio di trasporti dopo e arrivare in aeroporto ad un orario un pò più vicino all'imbarco, ma non avevo voglia di girare per Milano con valigia e borsa pc (che fra l'altro la malandrina mi ha abbandonato in metropolitana obbligandomi ad un acquisto al volo per non dover arrivare in aeroporto con tutto in mano, questa volta non era preparata con il piano B) e poi trovo che nei grandi luoghi di passaggio ci sia una fauna che meriti attenzione... non ho tirato fuori la macchina fotografica perchè sarei stata un pò troppo vistosa per cui non ho potuto documentare però in 3 ore ho già visto cosa che voi umani nemmeno immaginate...
intanto si sa che la donna che viaggia è un flagello divino, mi ci annovero anche io nella categoria. abbiamo più versanti tutte però con un denominatore comune: il volume dei bagagli... il mio ha raggiunto i 14,7Kg e solo perchè non avevo alternative che contenermi. ance perchè la metropolitana di Milano non è pensata per una donna che i bagaglio se lo deve portare da sola giù per le scale... comunque...
ci sono donne che hanno pile e pile di bagagli su di un povero carrello che invoca l'immunità, sembra l'urlo di Munch... a seguito hanno sempre uomini con sguardi afflitti e una borsina che da come facilmente si intuisce, contiene l'intero loro bagaglio per il viaggio... si ammettiamolo, una signora che va in vacanza occupa tutti gli spazi disponibili. l'ho fatto anche io le rare occasioni in cui sono andata in vacanza accompagnata "caro, con che valigia pensavi di partire per una settimana?" lui ottimista ha sempre tirato fuori uno zaino o una cosa che non riesco neanche a considerare valigia da quanto sono striminzite le dimensioni. e io che lo guardavo, occhio languido "ma no dai stiamo via 7 giorni... ti servirà qualcosa in più" a questo punto scatta lo sguardo rassegnato, tira fuori una valigia degna di questo nome e non fa neanche la domanda "ti serve dello spazio?" lo sa già.
oggi di donne che viaggiano da sole ne ho viste pochine pochine... in compenso ho assisitio ad una scena molto evocativa, 2 donne e 3 uomini, una donzella che sfodera voce mielosa e sguardo languido prima di pronunciare "ma non è che qualcuno mi porta anche questa?". l'anche questa era riferito ad una borsa piccola e leggera, era palpabile la leggerezza... dai su un pò di dignità, almeno quella portatela, i 3 baldi giovini stanno già trasportando un'intera casa di cui loro posseggono il 2% in 3... e invece no, uno dei tre si gira, sorride e si prende anche l'ultima borsina...
non ci sono solo italiani, voglio dire sono a Malpensa, comunque sia questo discorso non cambia per nessuna etnia...
in compenso poi ho visto alcuni uomini alle prese con oggetti realmente fuori dall'ordinario...
voglio dire, vai in vacanza e cosa riporti a casa? un lettino per bambini della peg perego... non puoi dirmi che da dove vieni non c'è un negozio che ti venda o stesso articolo. non dirmi neanche che ti è costato meno perchè fra l'acquisto, il prezzo del sovrabagaglio e la scomodità di portarlo fino in aeroporto e poi di farlo giungere a casa vai a pagare di più. non puoi dirmi che non è vero! ma loro no, famigliola inglese con tanto di lettino andavano felici verso l'imbarco...
c'era anche i cinese che oltre alle valigie stava imbarcando un forno a microonde... giusto per sfatare il mito che loro cucinano tutto fritto come mi ha fatto notare un amico... stanno provando a conquistare anche il mondo della culinaria... c'è quasi da aver paura...
quello che mi lascia perplessa è osservare le famiglie. lo so non dovrei viaggiar da sola e sopratutto dovrei trovare un hobbie diverso dal scrutare la gente che mi passa vicino... però non ho di meglio da fare :) e poi mi piace guardare la gente... si capiscono tante cose e spesso ci si sente proprio fortunati. voglio dire, torniamo alle famiglie, sia che siano in partenza sia che stiano arrivando, nella maggior parte di loro si percepisce il silenzio che c'è fra i due adulti. sembra quasi che non si conoscano. lui porta i carrello, lei guarda la prole, poche parole scambiate, lei con sguardo instizzito lui con la rassegnazione stampata sulla fronte... hanno una stanchezza che va oltre il viaggio. è qualcosa di radicato. io non voglio finire così. io voglio divertirmi della mia controparte e voglio essere felice guardandolo. preferisco mille volte viaggiare da sola che ridurmi così. ho anch'io una mia vena romantica lo ammetto che però è fatta di piccolezze. "la cura" di battiato rende abbastanza l'idea. UN uomo senza pensare che mi annoierà, senza pensare che "tanto si può sempre divorziare". un uomo per tutto il tempo che c'è, pregi e difetti. queste che vedo sono famiglie stanche che si richiudono su se stesse creando due solitudini che si incontrano solo quando il bambino pronuncia delle parole... persone stanche, vecchie ormai nell'animo, rassegnate...
ci sono poi gli uomini che viaggiano a gruppi... pochi bagagli ed un commento su ogni essere di genere femminile che attraversi la loro strada. tengono d'occhio il parco con occhio di falco, se a km una femmina (no non me la sento di definirle tutte donne, alcune lasciano parecchi dubbi in proposito) tira fuori una sigaretta, si materializzano alla velocità della luce con l'accendino e un sorriso smagliante. da non credere l'attenzione che prestano in questo giochino... e poi sono io quella che dovrebbe trovarsi uno svago per ammazzare il tempo...
poi ci sono i bambini lasciati a se stessi, che quasi ti chiedi se i tristi genitori abbiano deciso di liberarsene abbandonandoli in aeroporto. girano come bestiole selvagge per il terminal cercando di fare i maggior danno possibile... neanche a dirlo sono italiani... il bambino straniero ha sempre una sua compostezza ed educazione... e poi è sempre a raggio della madre che lo tiene sotto tiro...
mi è appena passato a fianco il gruppo della chiesa che va in pellegrinaggio! ho trovato un posto favoloso! si ho passato un paio di ore alla ricerca spasmodica di una presa di corrente, che sembra non aver significato a Malpensa... dopo averne trovate 6 in posti discutibili (la meno drammatica era fra le porte del bagno) e dopo aver trovato ospitalità per 30 minuti presso un nerd organizzato con tanto di presa multipla e prolunga lunga km, ora ho scovato il mio piccolo paradiso e sto passando per una barbona tecnologica... che di per se è un controsenso... sono abbarbicata sul mio carrellino con il bagaglio principale disegnato con i fumetti per renderlo riconoscibile come poggia schiena, ho un portatile in grembo attaccato alla corrente come un vecchietto asmatico alla bombola dell'ossigeno, una borsa fra le gambe che non si capisce bene cosa potrebbe tirar fuori, come mary poppins, nella migliore tradizione. ho la faccia un pò stanchina visto che sono sveglia dalle 7 e non è che sia proprio andata a dormire con le galline... però vi dirò, sono molto molto sorridente, cosa che a quanto pare mi contraddistingue dalla maggior parte dei viaggiatori qua dentro...
in compenso, visto che quello che pensano gli altri di me non mi tange minimamente, ho una vista strepitosa! sono a fianco ad una vetrata che da sulle piste e fin qui niente di eclatante, ma c'è un cielo imbarazzante! ci sono le nuvole che sembrano disegnate, quasi immobili, in 3D danno proprio il senso di profondità, una meraviglia! lo so mi entusiasmo di poco... però ho buttato via il giornale di stamattina per cui la giornata ha ripreso l'ottimismo e il sorriso del risveglio.
ora mi appresto ad insinuarmi fra i fedeli pellegrini... fra poco mi aprono l'imbarco... prolissa come sono non posso che dire: continuerò comunque a scrivere, trovo i miei racconti di viaggio divertenti. si si me lo dico da sola ma in fondo chi se ne frega :)

3 agosto 2010

Milano...

Mattina non sono neanche le 8 e sono già sveglia, anzi ho già fatto anche colazione e ho comprato il giornale... sono a Milano, la città dello psiconano...
esco dall'albergo, perchè qua si trova solo il Corriere della sera e sono n ferie per cui non sono proprio pronta per il giornale locale, per cui mi reco dall'edicolante qua di fronte e conquisto la mia copia di Repubblica... ok, potevo comprare qualcosa che pendesse un pò più a sinistra, ma sono in ferie, è mattina presto, ho bisogno di un avvio soft alla realtà.
non ho dormito tantissimo, come sempre, però non ho fatto subito caso ai titoli della prima pagina... tornata in camera, invece la mia attenzione si è focalizzata su di una fotografia a centro pagina non troppo grossa con il titolo "Bologna in piazza, governo assente. Napolitano:fare luce sul 2 agosto".... segue a pagina 16...
ok è una strage che ha 30 anni... tutti siamo consapevoli che no non ci diranno mai perchè 85 persone innocenti sono rimaste uccise, una donna è stata trovata a brandelli, neanche un corpo da seppellire... 218 i feriti... e nessuno dirà ai parenti, agli italiani, il perchè di questa follia... e il governo non c'era... non si sono presentati. da non crederci, dopo 30 anni è la prima volta che non mandano neanche un segretario, un portaborse... è un brutto sentore secondo me, sa quasi di menefreghismo, sa di non "non voler sentire le critiche" che sono generali, perchè contro qualcuo i familiari almeno hanno il diritto di arrabbiarsi, ti muore un figlio senza un motivo e non ti dicono neanche ne perchè ne chi è stato, altro che livore... vergogna, dovrebbero vergognarsi...
comunque, prima di arrivare alla pagina di questa di imbarazzo governativo, ci sono ben 15 e dico 15 pagine... e uno pensa, chissà cosa c'è di così più importante che ricordare una strage? voglio dire quando siamo a dicembre piazza fontana campeggia sui giornali... andiamo a vedere...pagina 1 Caliendo, domani la sfiducia, Berlusconi "se cade si vota" e il mio sottotitolo preferito "quirinale di sinistra". certo presto dirà anche che Fini era amico intimo di Togliatti e che Gianfranco e Berlinguer erano amici di merende... tutti di sinistra... è un uomo che nella sua piccolezza non riesce ad accettare che qualcuno gli sia contro... io un buon psicologo glielo consiglierei, è un problema grave... sopratutto se governi un Paese... ti senti così piccolo ed insicuro che devi per forza accanirti sempre allo stesso modo contro chi ti è contro? ma te lo hanno spiegato che esistono anche altre parole oltre a "è di sinistra"? abbiamo un vocabolario ampio, si può fare di meglio...
pagina 2 "i moderati accerchiano i premier "faremo pesare tutti i nostri numeri"... cos'è, richiedete una libbra di carne a testa e poi la portate dal macellaio? sottotitolo "asse fra Fini, Casini e Rutelli. i ribelli:nulla sarà più gratis"
I RIBELLI! me li hanno chiamati i ribelli! la resistenza è ancora con noi! è in seno al nemico e adesso si fanno chiamare i ribelli... sorvoliamo su i tre dell'oca selvaggia, Fini ma hai visto con chi ti sei messo? Casini e Rutelli... due che non riescono neanche a decidere se preferiscono la carne o il pesce quando vanno a mangiare fuori... più che i tre moschettieri sembrate quasi QUI QUO e ARAMIS... sulla pagina 4 sorvolo... le proposte dei finiani per non contestare sono improbabili per i governo, non accetta critiche figurati cambiare programmi personali... apprezzabile il gesto ma cerchiamo di essere realisti, non falsi moderati, non ci credete neanche voi che vi ascoltino... pagina 5 pubblicità... certo non far arrabbiare o sponsor... bologna d'altronde son 30 anni che se ne parla... 6 e 7 notizie che secondo me più che una pagina bastava n trafiletto.. pagina 11 P3, Formigoni sentito 3 ore dai pm... questa secodo me stava bene a fianco della pagina su bologna... molto evocativa... e poi arriviamo a pagina 13... le escort a palazo grazioli... "Terry, io nel letto di silvio con altre due". è alto uno e tanta voglia di crescere... ha l'ego fragile ed enorme... non siete credibili... a 70 anni a letto con due donne... gli raccontavate la storiella e gli avete rimboccato le coperte? un pò di realismo vi prego. e basta con sta storia, ok fa i festini e va a puttane (ops, libere professioniste... scusate). è il capo del governo già si rende ridicolo di suo in occasioni pubbliche e private. è bravissimo a fare tutto da solo, mettere in ridicolo il paese che rappresenta, rendersi il clown (giuro quando lo hanno eletto in inghilterra i giornali titolavano proprio così "ha vinto il clown")...ma sopra ogni cosa, una pagina intera no non se la merita. sembra quasi che si distragga il lettore da notizie più importanti... poi c'è la pagina dopo bologna... ucciso a 13 anni. si muore a 13 anni per una ragazzina... un ragazzo di 16 anni che dovrebbe avere qualche neurone in più ha accoltellato un bambino di 13 per una ragazzina... non ha senso. giuro non riesco proprio a trovarcelo... non c'è una motivazione valida.
alla fine, su pagina 17 ho deciso che era meglio chiuderlo il giornale, fare la doccia, chiudere le valigie, uscire dall'albergo e avvicinarmi un pochino a malpensa, che anche se parto alle 18.55, mi da già la sensazione di essere lontana dalla follia che impervia in questo agosto italiano...
ho fotografato il quadro che mi ha tenuto compagnia in questa notte, nella stanza beige tremendo anni '60, ve la posto giusto per trovare qualcosa su cui ridere... visto che i giornale buone notizie mai...

a volte

a volte ci sono giornate in cui non c'è verso di avere un pensiero positivo.
a volte ci sono giornate in cui tutto sembra meraviglioso.
a volte ci sono giornate in cui ci sono cose belle e cose brutte, ma passano inosservate.
a volte ci sono giornate che non ti aspetti e semplicemente sorridi così spontaneamente che neanche te ne accorgi. e vai a dormire con quella bella sensazione di essere nel punto esatto in cui dovresti trovarti.
e sono quei giorni che un niente le trasforma in un giorno che ricorderai.
le piccole cose a volte fanno la differenza.
ok nel mio modo di vedere le cose le piccole cose sono le uniche che fanno la differenza, nel bene e nel male, sono stata in grado di discutere per il tempo di risposta ad una mia domanda. come riesco a sentirmi serena con un abbraccio.
i grandi gesti non è che mi colpiscano più di tanto. li trovo troppo rumorosi, sono più una donna da sussurri...
gran bel sussurro oggi, gran bel sussurro

2 agosto 2010

pronti, ai posti... VIA!

eccoci finalmente approdati sul treno... adoro la tecnologia moderna, sopratutto quella superflua come il potersi connettere in treno con il portatile... per un secolo si è viaggiato sui treni senza possibilità di comunicare con il mondo esterno, oggi basta un portatile con una magnifica batteria prestante e nuova, una chiavetta del gentile operatore telefonico ed il gioco è fatto!
stamattina mi sono svegliata che, la casa era ancora un disastro, la valigia era ancora li agonizzante che mi guardava nella speranza che prima o poi l'avrei riempita e la pila di panni da stirare invece incombeva su di me con fare minaccioso... così mi sono alzata con quelle meravigliose farfalle che si hanno nello stomaco quando si parte. mi ha sempre eccitato tantissimo la partenza. ho riordinato casa per non trovare quel macello all'eventuale ritorno, ho cambiato il letto ho fatto persino due lavatrici che mi sono premurata di stendere nonostante i miei 4 cavalieri dell'apocalisse pelosi si premureranno di farmi trovare sparpagliata per tutta casa, ho addirittura bagnato le piante...
si io ho delle piante, nonostante con gli anni i miei tentativi di colorare di verde i mio pollice sia stati un fallimento totale, non mi sono mai arresa, e anche in questa casa ho portato delle piante, nuove, visto che le altre sono tutte morte... ricordo ancora la prima casa in cui mi sono avvicinata al mondo del giardinaggio... un disastro, una pianta grassa si è suicidata, un vaso di margherite che sembravano reggere si è fatta un volo di due piani tentando di uccidere il falegname giù da basso, spinte dalle zampette creative di un gatto criminale... però con gli anni non mi sono mai arresa... adesso posseggo un simpatico parco piante, composte da Gino il limone ( si è meritato un nome solo per essere sopravvissuto alle incurie e alle mie dimenticanze, nonostante tutto è con me da un anno senza dare segni di cedimento), una rosa che lotta con me per la sopravvivenza, un gelsomino che non ho ancora ben capito se stia agonizzando o se abbia intenzione di lottare per la vita e poi c'è il mio preferito, pinuccio il mirtillo... si ho una pianta di mirtilli e gli ho anche dato un nome... e sono stata premiata, contro ogni pronostico mi ha anche omaggiato di ben 3 e dico 3 mirtilli veri... ero commossa. comunque mi sono presa cura anche di loro, sperando di ritrovarle al ritorno o di riuscire a farle adottare da mia madre insieme ai gatti in caso decidessi di restare su...
ho stranamente rimandato fino all'ultimo la preparazione della valigia. questo è un pò bizzarro da parte mia, di solito quella è la prima cosa che faccio con ampio anticipo perchè mi fa sentire bene e già in vacanza... alla fine però, ho stirato ciò che mi serviva e ho iniziato a riempire la mia povera valigia che finalmente sembrava più contenta delle mie attenzioni... incredibile, nonostante fossi convinta che questo viaggio lo avrei fatto light, ossia con i minimo sindacale, alla fine avevo un bagaglio con un peso specifico inquietante... non ho mai capito come mai a noi donne riesca così dannatamente difficile viaggiare leggere... non ce la facciamo proprio... eppure ci ho studiato tanto stamattina e sono convinta che quello che ho portato fosse il minimo indispensabile, ciò nonostante portare la valigia fuori di casa è stato complicatissimo. a parte che si ribellava lungo la strada... si si i mio bagaglio ha vita propria! ricordo ancora quando l'ho comprato: sono entrata in negozio e ho fatto pesare alla commessa tutte e valigie che aveva... il peso è decisamente importante... alla fine mi sono portata a casa questo borsone morbido, nero con le rotelle... il mio primo viaggio 'ho fatto con uno zaino da montagna e guardavo all'aeroporto tutte quelle donne con l trolley e mi dicevo "ma come si fa a viaggiare così?" si fa si fa... miracoloso l'effetto che il tempo ha sulle scelte... non potrei mai pensare di fare un viaggio zaino in spalla, adesso a distanza di anni guardo i ragazzini e penso "ma come si fa a viaggiare con uno zaino pesante in spalla?". miracoli del tempo non c'è che dire...
comunque, adesso sono in treno verso Milano, stasera serata con gli amici e domani via su di un aeroplano diretta in terra britannica... sento già l'odore umido di Londra...
per il momento... ciuf ciuf ciuf... come direbbero i bambini, il viaggio ha inizio... vediamo dove mi porterà...

1 agosto 2010

si, viaggiare...

...evitando le buche più... no che cosa sto dicendo, io parto in aereo, niente buche!
e così finalmente ci siamo la ferie sono iniziate! domani si va a Milano e poi si sale un meraviglioso aereoplanino della British che mi farà giungere a destinazione. Londra, di nuovo, ormai non conto più le volte che mi sono recata in questa città... e ogni volta è un'esperienza nuova.
...perchè un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte...
così scriveva Baricco...
me lo sono sempre lasciato un pretesto dietro per tornare... ma questa volta non ne ho. ma niente niente... voglio dire l'unica cosa sono i miei adorati gatti, ma volendo andrebbero a stare con mia madre e so che sarebbero in ottima compagnia... per cui no non ho pretesti, non ho un uomo, ho un lavoro ma non è particolarmente unico ne tanto meno interessante, ho una casa si ma direi che non è un pretesto valido, ci abito da un anno, non mi ci sono affezionata...
per cui questa volta si parte e non è ancora ben chiaro se si farà ritorno...
partire è sempre entusiasmante, verso un posto novo, con odori differenti, clima differente, progetti nuovi. novità si un viaggio è sempre una novità bella perchè non sapendo cosa ti accadrà c'è sempre i brivido dell'ignoto. e poi diciamocelo, Londra ha sempre il suo fascino...
partire è sempre una meravigliosa esperienza...