21 dicembre 2010

magari potrebbe sembrare un pò poco natalizio...


Sono morto da qualche minuto e già mi manco.
Che stronzata.
Morire così, da un momento all’altro, facendo la coda in quest’asettico supermercato di periferia .
A pensarci bene non me ne sono nemmeno accorto…
Tutte le volte che mi era capitato di immaginare come sarebbe stato morire, mi tornava in mente la famosa leggenda della vita che in un attimo ti scorre davanti agli occhi. L’istante prolungato in cui dovrebbe vivere sapendo che, alla fine di quel film proiettato a velocità impossibile,
tutto sarà finito.
Io mi aspettavo qualcosa del genere.
Vatti a fidare degli esperti.
Come se poi ci si potesse fidare di qualcuno che ti dice :
“ Ora vi spiego cosa succede quando si muore.”
Cari esperti del settore che andate di talk show in talk show a sproloquiare sull’argomento con la vostra abbronzatura da lettino solare, non avete capito un cazzo .
Non c’è nessun film, né tanto meno documentari della National Geographic .
Ci si sente come perfettamente svegli all’interno di un'anestesia totale. Il mio corpo è immobile mentre qualcosa nella mia mente continua a svolgere un suo discutibile compito. Questa è l’assurda, irreale, imbarazzante, situazione : penso eppure sono morto.
Cogito ma non Sum.
Quante volte in questi anni ho pensato a quest’inevitabile punto d’arrivo…
Senza mai nessun timore, senza l’angoscia di chi si dispera al pensiero di una eternità che non conosce ma anche senza la capacità di fermare un pensiero a proposito.
Ora posso farlo e con un punto di vista decisamente più obiettivo.
Ora sono morto.
Sono fuori.
Espulso.
Estromesso.
Questo non è un time out.
Non è il primo tempo.
Non era una prova.
Questo è l’addio alla competizione.
Il ritiro dalle scene.
Il knock out che dichiara la fine di una carriera.
È attaccare il cuore al chiodo.
Era l’ultimo giro della pallina.
Il fondo del barattolo.
La luce che si accende in sala quando la musica finisce.
L’ultima carta del mazzo.
Il 31 dicembre.
Il rapido inabissarsi della nave inaffondabile fra il clamore d’iceberg intenti a raccogliere i frutti delle loro scommesse con le correnti.
Ora basta .
Rien ne va plus. Le jeux sont faits.
Potessi sospirare lo farei.
A mettere fine alla mia vita e a tutto ciò che vi era collegato è stato quello stronzo di psicopatico che, dopo essere entrato di corsa nel locale e aver gridato di tutto a chi gli aveva cambiato la disposizione delle scatole di corn flakes, ha cominciato a sparare sulla folla.
Forse l’ordine di quelle fottutissime scatole di sbriciolati cereali era l’unica cosa chiara che aveva nella testa.
Questo dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che ognuno di noi ha bisogno di certezze nella vita.
Rami solidi cui appendersi per non affondare nelle sabbie mobili nelle quali di tanto in tanto scivoliamo.
Il nostro amico con la pistola non aveva scelto bene il proprio ramo: mai affidarsi a dei corn flakes per uscire dalle “sabbie mobili”.
Non credo che il suo errore sia stato dettato da una cattiva conoscenza della “botanica”; più semplicemente non ha provato a tirare un po’ il ramo prima di sceglierlo.
Aveva fatto un acquisto sbagliato.
Succede quando non si controlla ciò che si acquista.
Qualsiasi cosa scegliate, da una macchina ad un marito o una moglie, accertatevi prima che funzioni e se affidate il vostro equilibrio ad un ramo controllate che non crolli al primo scossone.
Nel 1962 la nazionale di calcio del Brasile giocò la finale del campionato del mondo contro l’Uruguay nello stadio
Maracana di Rio de Janeiro. Per l’occasione tutto il paese si fermò. Non era la prima volta che il Brasile disputava una finale del campionato del mondo, non era la prima coppa che avrebbe potuto vincere.
 Difatti contro ogni previsione, perse.
Affranti dalla delusione, decine e decine di tifosi carioca si tolsero la vita.
Avevano scelto male i loro rami.
Mai affidare le proprie speranze a chi sa solo prenderle a calci !
È importante saper scegliere.
In questo senso fare acquisti in un supermercato può essere utile: perché , vedete, le etichette vi aiutano.
Non è come fare la spesa dal pizzicagnolo dove è basilare la fiducia nella singola persona e nella preferenza che costui spesso esibisce …
Lo stesso pizzicagnolo che ,di tanto in tanto, dimentica di mettere su ogni prodotto il suo sacrosanto, esplicativo, chiarificatore cartellino del prezzo.
Spesso il “ nostro strizzatore di mozzarelle vive della nostra ignoranza e della nostra incapacità o voglia di chiedere…
Al supermercato invece…
Tutti quei bei cartellini col codice, i prezzi al kg, l’importo, gli ingredienti, le scritte esaltate da un bel colore giallo o verde quando i prodotti sono in offerta!
Ah , il supermercato è proprio una gran cosa
Io ho imparato qui , al supermercato, a far compere.
Controllando tutti i miei bei cartellini e confrontandoli.
Ed è grazie all’insegnamento della spesa quotidiana che ho scelto bene il tronco che ha salvato il mio equilibrio.
Uno splendido ramo di quercia millenaria, uno di quelli da pic-nic eterni o da amache infinite: l ‘amicizia.
Un ramo che non mi ha mai deluso.
È importante saper scegliere, almeno quanto farsi scegliere.
Mia moglie un giorno mi disse:
“ Ti ho scelto perché sapevi farmi ridere.”
 Ammetto che non lo presi subito come un complimento .
Non capii o meglio, forse il mio ottuso orgoglio maschile non volle capire.
Feci uno di quei mezzi sorrisi di servizio e passai oltre…
Più avanti compresi l’imporatanza di quella sua scelta e l’avermi reso partecipe della cosa.
Fu importante sapere che non era stato il mio fascino o quello che io curavo come tale, ne tantomeno I miei interessi culturali: sapevo farla ridere!
Lei mi aveva scelto per questo e io mi ero fatto scegliere molto volentieri.
Qualcuno, non ricordo chi ma sicuramente un amico, qualche tempo dopo davanti ad una birra al doppio malto mi disse che non avrebbe mai pensato che una persona come me si sarebbe “ fatta scegliere”.
Mi disse che per lui l’uomo vero era quello  capace di prendere tutte le femmine che voleva, quello capace di imporre solo la propria volontà…
Io gli risposi che avevo amato tutte le donne che avevano scelto di prendermi e davanti alla sua faccia perplessa spiegai il mio pensiero con un esempio:
“ Vedi -– gli dissi - se io decido di bere un sorso di questa birra prendo la mia mano, la dischiudo, la porto verso il bicchiere, la chiudo intorno ad esso e lo porto alle mie labbra. Una volta che ha raggiunto la mia bocca, bevo.
Non credo che ci sia poi molta differenza fra noi uomini e questo bicchiere di birra: possiamo esprimerci solo se qualche donna decide di dissetarsi con noi.
Viviamo l’ illusione di essere cacciatori in una savana di prede ma non siamo altro che il cibo di un’astuzia superiore. Anche tu spesso hai creduto di essere il conquistatore di nuove terre, l’ inventore di nuovi meccanismi, lo scopritore di nuove sensazioni.
In realtà forse eri semplicemente stato l’oggetto usato per continuare il gioco più vecchio di questo mondo.
La possibilità di scegliere determina chi è preso e chi prende.dobbiamo semplicemente ringraziare quelle donne che ancora oggi, nonostante qualcuna di loro abbia fatto la spia, ci fanno credere di essere quello che non siamo ma che alimenta la nostra vanità. “
A questo punto lui tacque per qualche secondo, poi cambio argomento e mai più si parlò di donne.
Più facilmente si parlò di birre.












Mi sento così ridicolo da morto…
Non che da vivo non mi succedesse, anzi.
Da vivo però tante cose hanno un significato diverso.
Da vivo tutto ha un significato diverso : talmente diverso che spesso non c’interessa nemmeno conoscerlo.
Usiamo o meglio nel mio caso, usavamo la vita seguendo la prima pagina di quel libretto d’istruzioni che ci hanno consegnato al momento dell’acquisto, senza preoccuparci di tutto quello che avremmo dovuto sapere. Funzionava e questo era, per noi , sufficiente. Quando qualcuno/a veniva a chiederci qualche funzione particolare, Be’ allora, era un altro paio di maniche:
se ne valeva la pena si rispolverava il manuale e in tempo record s’imparava il richiesto.
Altrimenti si ripetevano frasi come:
“ io ho un carattere difficile …”
“ non è facile stare con una persona come me…”
“ rispetto tutti ma non cambio le mie idee…”
C’erano poi le volte in cui pur volendolo, non era possibile imparare ciò che c’era richiesto: avevamo perso il manuale.
Quelli erano I momenti nei quali tutto s’improvvisava e spesso le conseguenze erano gravose.
Le volte in cui riuscivamo ad illuderci d’essere persone diverse, splendidi nella nostra perfezione, perfetti nella capacità di diventare chi o che cosa gli altri volevano da noi. Un io virtuale che tornando a casa riponevamo in un cassetto per rivedere allo specchio le rughe delle nostre menzogne . Quante volte è successo a me?
Quante volte ho pensato di aggirare me stesso e fingermi diverso per poter essere accettato ? Per vedere se era possibile ribaltare l’ opinione della gente che mi stava attorno ma non perché non mi piacesse,semplicemente perché immobile a cospetto del mutare del tempo.
Cercherò di spiegarmi meglio:
non mi ricordo dove, un giorno lessi una frase di questo tipo:
una volta è già abitudine.
Ora nella mia immobilità ripenso a tutti coloro che avevano di me un’idea stabile, concreta , precisa.
Buona o cattiva che fosse non me ne vogliate se oggi vi dico che era sbagliata.
Io stesso non ho saputo trovare la condizione per non sentirmi in balia del vento e della polvere che mutava giorno dopo giorno i connotati della mia coscienza.
Forse è stata solo una questione di tempo.
Qualche anno in più mi sarebbe servito a fissare meglio il mio io e a conoscerlo in profondità.
Forse è questo che fanno i vecchi nel profondo del loro silenzio.








Che cosa aspettano ad arrivare la polizia, I medici, qualche decina d’ambulanze, I pompieri, la guardia medica e magari anche quella di finanza?
Per quello che ne sanno loro potrei ancora essere vivo!
Intanto lo psicolabile sta rantolando a pochi metri da me.
Ha tentato di suicidarsi dopo che,  in uno dei suoi rari momenti di lucidità, si è reso conto del casino che aveva compiuto. Si è puntato la pistola alla testa e non so com’è riuscito a mancarsi.
E dire che pochi minuti prima aveva centrato mortalmente sette­ – persone – sette, me compreso.
Forse era scarico di motivazioni…
Quanto tempo è passato da allora?
Non vedo l’orologio, né riesco a rendermene conto.
All’improvviso mi rendo conto di quanto sia inutile adesso la sensazione del tempo.
Il tempo per me è utile quanto un aspirapolvere in pieno Sahara.
Inutile come una margherita senza innamorati.
Come un calendario in un anno senza un giorno di ferie.
Come una stella caduta senza un desiderio.
Come un ideale senza un’idea.
Come questo mio corpo senza vita dal quale faccio così fatica a distaccarmi.





Mi domando quanto possa durare questo stato di lucido decesso. Non ho mai saputo attendere con molta disinvoltura e comincio a sentirmi nervoso, sempre che in queste condizioni ciò possa avere un senso.
Intanto qualcuno è arrivato. Hanno preso il tizio…
Lo conoscevano!
Aveva già tentato qualcosa del genere alcuni mesi prima in un altro supermercato della città dove forse per mancanza di armi aveva legato una dimostratrice ad uno degli scaffali e si era limitato a romperle tutti i vasetti di yogurt in offerta speciale rovesciandole addosso il contenuto
Io , insieme a tutti questi poveretti, siamo le vittime del secondo , riuscito, tentativo.
Che culo!
Stanno cominciando a visitare qualcuno di questi miei compagni di sventura .
Lo fanno un po’ a caso …con frenesia … senza un ordine preciso !
Di questo passo si occuperanno di me per  ultimo…
Merda!
In questo stronzo supermercato anche da morto mi tocca far la coda!
Non capiscono che se continuo a stare in questa posizione mi và il sangue alla testa? Ah..ah..ah..
È importante non perdere mai il senso dell’umorismo .
Aiuta a vivere meglio.
Anche a morire meglio .


Finalmente ho ricevuto l’attenzione di uno che aveva tutta l’aria di sembrare un medico. Non esattamente uno di quelli da telefilm americano che passano tutto l’episodio a smuovere tutto l’ospedale per cercare di salvare qualsiasi tipo di urgenza, no non uno di quelli…
Mi ha visto un camice blu che ha emesso insindacabilmente la seguente sentenza:
“ Questo è andato.”
Adesso sono ufficialmente morto.
Non è che sia cambiato molto per me ( è vero che sono sempre stato molto distratto ma è anche vero che di questo me ne  ero accorto..) ma per tutti gli altri, quelli vivi s’intende, certamente si.
Ora è ufficiale!
È bastato che quel deficiente posasse una sua mano guantata da un preservativo a cinque punte sul mio collo, alla vaga ricerca di qualcosa che somigliasse ad un battito cardiaco , ad un soffio di vita, qualcosa insomma.
Dopo pochi secondi di totale indifferenza si è arreso all’ idea che ciò che era rimasto del mio essere terreno probabilmente stava già compilando le pratiche per la reincarnazione.
Non mi scandalizzo, mi dispaccio solo di essere trattato come un oggetto :
“ Ehi! Là fuori, dico a voi! Qua dentro c’è ancora qualcuno! Non c’è fra di voi uno speleologo dell’anima?”.
Mi hanno adagiato vicino alla cassa “Pagamenti con carta di credito”.
Vicino a me un signore sulla settantina e il commesso del banco formaggi.
Peccato mi era simpatico…
Tutto intorno a noi c’è molta confusione.
Troppa.
Qualcuno potrebbe urlare un poco meno per cortesia!
C’è gente che sta tentando di riposare… in eterno!
Tutto intorno ora c’è un via vai di rumorosa efficienza che a questo punto della nostra inesistenza non può che darci fastidio.
Gente che corre a sinistra, gente che misura a destra, chi prende impronte, chi approfitta della confusione per arraffare un gelato al cioccolato dal pozzetto dei surgelati, fino a poco tempo prima controllato dal cadavere di una signora che era indecisa fra al zuppa del casale e il minestrone de contadino.
Faccio fatica a pensare a me come a un cadavere.
Non riesco ad abituarmi all’ idea
Come potrei d’altronde? Fino a pochi minuti fa giocavo come facevo da bambino col carrello della spesa, facendo lo slalom fra gli altri clienti, lanciandomi a tutta velocità nei corridoi lunghi tra gli scaffali per poi frenare in scivolata come si fosse sui pattini…
Potevano pensarci prima ad essere efficienti.
Qualcuno avrebbe potuto non spostare proprio i corn flakes…
Qualcuno avrebbe potuto dichiarare pericoloso per se e per gli altri il nostro amico…
 Lui ,avrebbe potuto cambiare supermercato…
Io avrei potuto rimanere ancora a letto e fare ancora una volta l’amore con la donna che ho sempre amato.
Il primo dolore che provo in questo stato è il tuo ricordo…
Com’ era quel discorso che ti feci qualche mese fa…:
“Sposarti sarebbe utile alla nostra storia come la religione cattolica lo è stata per gli indios Guaranì. Diventerebbe sicuramente immune da mille malattie ma si estinguerebbe per mancanza di foresta. Restiamo come siamo.
Semmai moriremo insieme di malaria…”
Forse hai creduto che la mia fosse mancanza di un amore profondo. Non era per questo…
Ti ho sempre amato di un amore silenzioso.
Ricordi la prima lettera che ti scrissi?
“Il silenzio è un compagno straniero.
Involontario è il mio sentimento, sconosciuto alla mia passione,necessario alla mia ragione.
Se tutto questo volere potesse esprimersi in gesti tu saresti amata per ore e ore, giorni e giorni.
Se tutto questo patire d’emozioni soppresse a fatica prendesse il volo, il cielo sarebbe coperto da palloni aerostatici che per zavorra userebbero la mia tristezza.
Desidero il tuo respiro.
Ambisco a sentire la tua pelle fremere a contatto con la mia ma su tutto questo , domina il più egoistico dei desideri :
penetrare il tuo tempo.
Esserne parte integrante , oltre il modo e lo spazio.
Viverne i contorni e le pieghe, le pause e le frementi accelerazioni.
Voglio accarezzarti i pensieri e costruirci sopra una casa/rifugio dove incontrarci quando il desiderio chiama.
Ho amato le tue parole, la tua bocca,le tue mani.
Voglio amare i tuoi sogni e i pensieri più arditi.
Alla luce di un sole sfacciato voglio delineare i confini del tuo corpo fino ad averne una mappa precisa che mi conduca con sicurezza al punto in cui scavare.
Un viaggio alla ricerca dell’amore che nascondi, il furto dei tuoi orgasmi o altrimenti dei sospiri e gemiti ma anche della tua sensibilità.
L’Azimuth e lo Zenith.
L’Anima e il Corpo.
Il Demonio e la Santità.
Ho cercato a lungo una donna che potesse racchiudere un mistero tanto profondo.
Ho cercato a lungo una donna come te.
Fra le tue braccia, nella tua bocca , sulle tue parole, con i tuoi sguardi, tra le tue mani, dentro la tua testa ho trovato un motivo per fermarmi e cominciare a cogliere.
Lascia che ciò sia possibile.”
Mi chiedesti più volte dove l’avevo presa e non tanto perché ti era piaciuta ( non me l’ hai mai detto) ma perché ti sembrava uscita da un romanzo d’appendice.
Mia dolce cucciola…
Spero che tu riesca a trovare qualcuno che ti sappia amare come fino ad oggi ho fatto io e che come me riesca a sopportare il tuo disgustoso pasticcio di verdure senza deludere i tuoi sforzi, soffrendo in dignitoso silenzio.
Mi rendo conto di essere morto senza aver messo gli antispifferi alle finestre come ti ho promesso mille volte che avrei fatto il giorno dopo, senza aver imparato ad essere più ordinato con le mie cose, senza aver fatto ,ancora una volta, l’ amore con te.
Merda…
Qualcuno dovrebbe notificarci 24 ore prima l’ avviso di  dipartita  da questo mondo. Giusto per darci il tempo di toglierci qualche frettolosa rivincita con la vita, di toglierci qualche tardiva soddisfazione , di mangiarci l’ultimo cono cioccolato e stracciatella.
Il tempo per perdere magari frettolosamente tutti quei freni inibitori che non ci permettono di produrci in chissà quante cose.
Ora che ci penso avrei voluto fare tante cose…
Volare col parapendio ad esempio, fare un corso di reiki ,
imparare a ballare il tango…
Avrei voluto imparare a ballare il tango.
Avrei voluto esprimermi con la travolgente malinconia del tango ; tempia contro tempia, sguardo contro sguardo nel rutilante mulinare delle gambe che si incrociano.
Avrei voluto perdermi nel tango.
Sciogliermi nel rito della passione nostalgica.
Non il fuoco del flamenco.
Né  l’allegria della samba.
Non avrei mai ballato il freddo ma elegante valzer viennese.
Non ho mai sopportato il liscio italiano.
Avrei voluto annegare nel profondo mare del tango argentino, la dove ogni nota di bandoneon è un porto lontano e ogni passo è una lettera non scritta all’ ultima donna amata.




20 dicembre 2010

mancanza di parole

Accadono cose che sono come domande. 
Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.

stasera domande non ce n'è. a dire il vero è qualche tempo che proprio di parole non ne trovo. come se mancasse qualcosa. non è insoddisfazione. è la mancanza di un tassellino. un piccolo gesto che mi faccia sorridere, una storia raccontata, un pensiero talmente piccolo che potrebbe assomigliare ad un sussurro, uno di quelli che ti fa sorridere che neanche te ne accorgi.
oggi, ieri, l'altro ieri la settimana scorsa, il mese scorso, una sensazione che ti accompagna, un senso di mancanza talmente piccolo che sembra quasi un sospiro. mi manca la fantasia, è come se fosse andata in ferie. oggi andava da una parte e per un istante mi sono fermata ad osservare un pochino di quella sensazione. un attimo. 
una storia, un diario raccontato, una canzone sussurrata anche al telefono, un sorriso. mi manca riuscire a sorridere. mi manca quei piccoli gesti folli leggeri, che, non sempre ma spesso, mi facevano stare bene. 
mancano le parole, hanno lasciato spazio ad un vuoto silenzioso che fa da giardino ad un fortino che neanche il drago cattivo ci vuole arrivare.
però, si sorride falsamente, d'altronde è natale, non si aspettano altro...

14 dicembre 2010

3

3.
no non è il numero perfetto. non questa volta.
lo psiconano, uomo dalle cui pieghe del giornale di intuisce palpabilmente il cerone che lo tiene insieme, ha passato la prova della fiducia con 3 voti. 2 gli astenuti...
si crede Dio adesso. lui, è del partito dell'amore... niente caciate, chi se n'è andato lo ha fatto di sua spontanea volontà.
poi alle signore ha regalato un anello in diamanti, smeraldi e rubini con il tricolore...
il palio di siena è solo più chiaro. i fantini si accordano in silenzio fra loro. niente regali pagati dai contribuenti. niente urla da parte loro.
il palio di siena è più civile e sembra anche meno gioco di coalizione e compravendita degli accordi parlamentari.
3 voti.
anche un bambino saprebbe che con uno scarto così piccolo non si può pensare di governare. ma lui, quei tre voti, li vede come il giudizio universale.
a questo punto non resta che sperare in una calamità naturale, un infarto improvviso, una macchina che lo prende. non ce ne libereremo più. 3 voti. un uomo così piccolo da sembrare un aiutante di babbo natale governa con 3 voti di scarto...
si ho fatto l'errore di guardare Vespa... e lo scrivo anche maiuscolo perchè è tutto così assurdo che Vespa sembra quasi l'unco coerente con se stesso. lleccaculo, viscido, ma uguale negli anni. uno lo sa e o guarda a suo rischio e pericolo...
preparo le valigie, io in itaia non riesco proprio a starci... sembra tutto così assurdo che quasi uno si aspetta la voce in sottofondo che dice "sei su scherzi a parte"...
e invece no.
lo ha appena definito "vasto mandato elettorale"... 3 voti... on mi sembra così così vasto...

18 ottobre 2010

il vaso di pandora

ogni tanto capita, che si inciampi in una scatola che ha più anni di quelli che le daresti. quelle cose che non ricordi di aver salvato e che comunque sopravvivono a tutti i traslochi.
così, ho preso a mia scatola a fiori e aprendola ho trovato un mondo lontano ma che ho scoperto essere ancora vivo nei ricordi. quegli angolini che ci sono ma che non si sa bene dove siano finiti sotto gli anni inesorabili che passano.
Federico. la scatola porta quel nome. ne ho altre 3 di cui l'ultima chiusa 2 anni fa in un grande barattolo di nutella. 
4 uomini sopravvissuti nelle loro zattere. 
Federico è stato il primo. che abbia vinto una scatola, s'intende. nella cronologia è stato l'uomo numero 2.
11 anni più di me, 16 io, 27 lui. 50 lettere. alcune di una consistenza biblica. 
consegnate a mano, spedite. si parlava di filosofia. di persone, di punti di vista. di gusci, io a 16 anni ero ottimista sulle possibilità delle persone lui era un pò più realista e cinico. io credevo che con e giuste leve si potesse rompere qualsiasi guscio se la persona meritava lo sforzo. lui no. alla fina lui ha spezzato il suo. e lo ha fatto per me. parlavamo di siddartha, si io a 16 anni leggevo hesse. e mi piaceva e ci imbastivo lunghe discussioni con quell'uomo improbabile. su demian ci abbiamo parlato per 3 mesi. il libro si legge molto più velocemente. lui provava a spiegarmi che "l'essere sua" non fosse in senso stretto, ma qualcosa di più ampio, di più leggero. sua, nonostante tutto, nonostante il resto, nonostante il mondo esterno. appartenenza. sua a prescindere. un concetto che ci ho messo anni a capire e che non ho legato a lui fino a ieri sera. quando ho ripreso la lettera in mano. in cui mi spiegava il suo punto di vista. mi parlava con le canzoni, i pink floyd hanno occupato intere lettere, i beatles, bob dylan. ricordo ancora quando ho aperto la missiva con I want you. c'era anche la cassetta. ricordo le sensazioni e la felicità. è stata la prima volta che mi sono sentita esattamente al mio posto. e non l'avevo neanche capito.
Devo parecchio a Federico, se oggi sono così. ho fatto l percorso che mi stava spiegando, in anticipo sui tempi. 
in fondo alla scatola c'era un regalo di compleanno, un 45 giri dei Queen, "somebody to love" datato 22/04/1977, esattamente due anni prima della mia nascita. preciso preciso. lo aveva trovato in una bancarella. c'era anche la dedica di chi lo aveva comprato due anni prima "a teresa, per rendere speciale un giorno qualunque".
delicato, lieve, come un sospiro. eppure piena di significato, nella sua semplicità.
se a 16 anni mi fossi semplicemente adeguata ai coetanei, non avrei mai vissuto quei due anni significativi e no non sarei così. 
ok magari avrei avuto una vita sociale più intensa, ma non mi è mai interessato essere popolare. alla fine dei conti no non potevo adeguarmi a me non interessava andare in discoteca. io leggevo. la sociopatia non era poi neanche troppo latente... non la nascondevo già all'epoca.
mi è piaciuto crescere senza facebook e telefonini. non guardavo la televisione. leggevo e scrivevo. mi manca la carta e il pennino. 
mi piaceva parlare ore e ore con quell'uomo li.
per cui, aprendo il vaso di pandora, non mi resta che rispondere alla dedica che Federico mi aveva fatto sulla sua tesi di laurea, "a te che sei passato mimetizzato da insegnamento interno attraverso tutti questi anni e sei rimasto in ogni istante" se sono così, tanto lo devo anche a te. 
Grazie di essere passato dalla mia vita, semplicemente.

10 ottobre 2010

invito al blues

l'aria quasi non si respirava, il locale era buio ed infestato da un fumo denso che sembrava vecchio di anni. l'odore riportava ai tempi in cui quel posto, era il centro del mondo.
Sembrava che il tempo si fosse fermato, lì in quel piccolo luogo così lontano dal mondo, così vicino ad un sogno.
E nella penombra che riempiva ogni spazio, all'improvviso, una luce gialla fece capolino, illuminando un piano. E il silenzio calò all'improvviso, diventando palpabile…
Ed il piano iniziò a suonare…
"Questo è un invito al blues, per tutte le anime qui con noi stasera, questo è un invito al blues, seguimi, anche tu là in fondo, che stai annegando i dispiaceri in whisky di pessima lega, pensando che così non ricorderai più cosa ti ha portato qua da me, vieni con me, anche tu, donna sola con la sigaretta ormai spenta e la certezza che da quella porta non arriverà mai colui che stai aspettando.
Questo è un invito al blues, lasciate che le vostre anime urlino lo stesso dolore, anche se vi può sembrare diverso, questo è un invito al blues, che è il grido dell'animo.
Vi prenderò per mano e vi porterò a dixieland, dove gli alberi hanno strani frutti, sembrano uomini negri appesi, venite con me e come il pifferaio magico, vi accompagnerò nella terra di van dimes, dove vedrete ciò che avete perso sul lato oscuro della luna.
Questo è un invito al blues, e non è niente di simile a ciò che avete ascoltato fino adesso.
Questo è un invito al blues, ehi anche tu unisciti a noi, non sei diverso, se ti ritrovi qua da solo, non guardarci così siamo solo anime perse, che non riescono più a trovare la strada, questo è un invito al blues, dove gli amori persi lacerano i nostri pensieri, lasciate che prendano forma, chiudete gli occhi e seguitemi. Vi mostrerò quanto si può essere disperati, per farvi capire che non è nulla quello che provate, questo è un invito al blues, e senza neanche accorgervene vi ritroverete in un altro giorno di solitudine, dove vi sembrerà di essere piacevolmente insensibili, ma non sarà così, perché questo è il blues, e nulla è piacevole.
Lasciate che vi laceri l'anima e vi accorgerete che ci sono due strade che potrete percorrere, ma a lungo andare c'è sempre tempo per cambiare strada, hey piccola, non mi avevi mai guardato in quel modo, il tuo sguardo si è fermato e lo stagno è limpido, qualcuno ha di nuovo spento le luci, ma sono ancora qui come il piccolo sir jhon, nella birra bionda e nel whisky dorato che si è rivelato il più forte di tutti.
Questo è un invito al blues, e se non hai lo stomaco per affrontare le tue paure, esci da questo posto prima che inizi.
Seguitemi nella tana del coniglio, io vi porterò là dove non avete mai sognato di essere e scoprirete che qualsiasi cosa abbiate perso, laggiù potrete ritrovarla.
Questo è un invito al blues, e non c'è anima che possa sfuggirmi.
Seguimi piccola e ti proteggerò dai turbamenti che da oggi incontrerai nella tua vita, perché questo è un blues, e non un inno al suicidio. Vi farò vedere la parte più buia del vostro animo e là incontrerete qualcuno che non avete mai visto, semplicemente voi. Questo è un invito al blues, e quando uscirete di qui vi accorgerete di cosa è veramente importante, perché il blues vi farà vedere quanto in basso la vostra anima potrebbe cadere.
Unitevi a me e avremo un solo amore, un solo sangue, una sola vita.
Venite in questo viaggio, siamo solo anime sperdute che nuotano in una boccia di pesci, anno dopo anno corriamo sullo stesso vecchio treno a cosa abbiamo trovato? Le solite vecchie paure. Vorrei che fossi qui, anche tu che stai per andartene per chiuderti dietro a quel muro che quelli che davvero ti amano attraversano cercando di abbatterlo, fintanto che qualcuno barcollerà perché sanno che non è facile picchiare il cuore contro il muro, ma tu rimarrai barricato. Unisciti a noi non aver paura, ci sono qua io a prendermi cura della tua anima…
Seguimi e non proverai più a chiedere "mamma lei mi spezzerà il cuore?", perché ti accorgerai che sei già sul lato oscuro della luna.
Questo è un invito al blues, bambina, ognuno sogna un amore vero e duraturo, ma tu e io sappiamo cosa può combinare questo mondo, facciamo bene i nostri passi così che l'altro possa vederli, ti aspetterò e se dovessi cadere, tu aspettami, perché siamo una cosa sola.
Seguiteci e le nuvole copriranno il cielo e ti sembrerà di non conoscere più il posto dove stai. Ma alla fine le grandi speranze ritorneranno, perché il viaggio sarà terminato.
Io ti amo, amo ognuno di voi, che chiude gli occhi e si lascia trascinare in questo blues, dove tutto è possibile e dove la vostra anima canterà una canzone mai sentita prima, ma bellissima.
E quando torneremo, vi renderete conto che quello che avevate perso, era solo nascosto dal muro che vi nascondeva e inizierete a chiedere, c'è nessuno là fuori?
Abbiate fiducia in me e regalatemi il vostro per sempre, ed io farò un giro che non avrà tempo, per riportarvi qua, al centro del mondo dove non avrete più paura, perché io mi sarò preso cura di voi e potrete uscire scoprendo che il tempo non è mai trascorso, e che per quanto faccia male, per quanto possa essere dura, questo è il miglior mondo che potevamo avere. Questo è un invito al blues, non vi rimane che accettarlo…"

 

9 ottobre 2010

Ricordiamo

9 ottobre.
oggi si parla solo dello zio di Sara. e di Sara.
ok tutti indignati, tutti ad incitare la morte e la fustigazione dello zio, a piangere lacrime di coccodrillo perchè su siamo onesti nessuno di voi la conosceva, ne tanto meno la chiamava a natale per farle gli auguri. finchè non è scomparsa nessuno di voi la conosceva.
poi è scomparsa e neanche li vi siete preoccupati. l'indignazione è venuta fuori quando uno zio squilibrato, depravato e chi più ne ha più ne metta, ha confessato che l'aveva uccisa e violentata. in quest'ordine, che già qua dovrebbe venirvi il dubbio che non sia proprio un genio del crimine. comunque non sono qua a difendere lo zio. ma non sono neanche qua per "indignarmi" per una persona che no non conoscevo. il gesto lo condanno come ognuno di voi. mi fa proprio schifo. ma non perchè Sara è morta. mi ripugna a prescindere. per cui non scriverò oltre della ragazzina.
vorrei solo ricordare che un altro 9 ottobre, un pò più indietro, giusto qualche anno, così uno a caso, il 1963, ci sono state 1910 persone che sono morte. per avidità umana e per errori di calcolo. quando l'uomo vuole piegare la natura. e non ho visto "post" di indignazione per questo. neanche qualcuno che ricordasse. neppure il corriere ha dedicato una riga.
un pò come sta succedendo a Bologna. un trafiletto quest'anno.
ma l'Italia si sa, funziona così. se passa troppo tempo dimentica, tende a chiudere tutto in uno sgabuzzino "tanto è passato".
di Sara, fra un mese, al massimo due, non ci si ricorderà più. perchè qualcos'altro avrà carpito l'attenzione del popolo. altri titoli dei giornali. altre notizie. di Sara, come del Vajont, come per Bologna, Ustica, l'italicus, Borsellino, l'Itaicus, tutte le ragazze morte, i bambini recisi, tutte nel dimenticatoio. i insieme, strette strette. resta solo i dolore di chi quelle tragedie le ha vissute, è sopravvissuto o semplicemente ha perso un caro, ma uno caro vero uno di quelli con cui passi i Natale, che chiami, che conosci veramente. loro possono indignarsi. loro hanno diritto a urlare il loro dolore. solo loro.
così, oggi, 9 ottobre, ma del 1963 1910 persone sono morte, ed è una stima. una frana crea un'onda che CANCELLA Longarone, frazioni intere. quasi 2000 persone. così in un batter di ciglia...
vi lascio un link, lo so è cosa piccola, ma dateci un occhio. per non dimenticare, per indignarsi per qualcosa che potreste definire "vintage". ma si sa torna di moda...
http://www.vajont.net/page.php?pageid=HOMBO001
per favore non indignatevi solo per i titoli dei Tg...
ricordate...

29 settembre 2010

la diretta dalla Camera dei deputati,non c'è reality che possa batterlo...

sono sul canale 555 di sky... ho il satellite, diamogli una sua utilità un pò più concreta... il canale è quello della camera dei deputati... si si sto guardando in diretta la votazione sulla fiducia al Governo. si avete letto bene l'ho scritto maiuscolo, cerco di mantenere una qualche parvenza di rispetto per l'istituzione...
a parte che sentendoli chiamare uno per uno uno scopre che addirittura c'è Catullo in parlamento e poi dicevano che i partiti si sono sempre spartiti i voti dei defunti, qua siamo oltre...
e si scopre che la carfagna addirittura si è presentata, anche il senatur, nonostante ormai la visibile in-sanità mentale ha messo piede in parlamento... ed io che pensavo che fosse troppo impegnato a insultare la categoria di turno, che se non ricordo male è composta dai romani questa settimana, una lezione di latino, che uomo come si fa a non ascoltarlo...
cosentino si è presentato! ma ci sono proprio tutti! quasi da commozione! chissà quant'è che non c'era quell'affollamento alla camera... credo anni e anni... ricordo ancora la votazione sulla fiducia del Governo Prodi... ce n'erano molti ma molti meno... e o hanno mandato per 5 voti... però almeno la votazione non era segreta. chiamavano il nome e riferivano il voto pubblicamente. equo. giusto. vuoi far cadere il Governo? perfetto è un tuo diritto però ci metti la faccia. devo essere onesta, non ho seguito benissimo il percorso per cui il piccoletto si è rivolto al parlamento. ero rimasta che voleva le votazioni subito, convinto di avere comunque una nuova vittoria in pugno, prima della votazione di quella legge lì, fatta da un sarto, come dire, un pò su misura, ma siamo in Italia, lui semplicemente rende lo scopo palese, mentre altri semplicemente l'intenzione la mascherano sotto milioni di articolo e commi. è un uomo semplice se andiamo a vedere. gli serve una via di fuga? nessun problema, piccola legge e via.
ammetto che il voto segreto lascia un pò di suspence ad una visione che per il momento risulta solo un lungo elenco di nomi, non hanno neanche portato lo spumante questa volta. nel 2008 erano stati più creativi, più italiani per intenderci, qua sembra più che altro la partenza del palio di Siena, quando i fantini si mettono d'accordo sulle strategie e le alleanze... come sempre, un pò nebuloso... non credo che siamo in tanti a sentire questa voce monocorde che chiama i parlamentari  che poi passano in fretta e furia come se fossero li per caso. perchè in fondo è questa l'impressione che si ha ad una visione veloce della cosa. si sentono chiamati, passano al banco quasi di corsa e poi si volatilizzano...
dicevamo, non credo che siamo in molti, capisco, non stiamo mica parlando di un reality o dell'ultimo gossip del corona di turno. molto meno dinamico, me ne rendo conto, però credo che sia molto più interessante, anche perchè essendo in diretta non mi possono raccontare quello che vogliono, lo sto vedendo per cui nessun tg può dirmi cosa dovrei pensare... mi rendo conto che sia un pensiero che va un pò contro corrente con l'aria che tira... è più facile seguire la massa e soffermarsi su notizie quali l'appartamento a montecarlo, lele mora e corona che non ho ancora capito cosa sia successo ma neanche me ne interesso più di tanto, o il matrimonio di clooney con quella donna che sprizza neuroni da tutti i pori (naturalmente muniti tutti di valigia e passaporto per emigrare il più lontano possibile da lei, s'intende).
La Malfa (che scopro adesso essere ancora con noi! pezzi di storia che passeggiano ancora nel 2010 e noi a pensare che il parlamento si stia svecchiando!) è subito prima di Lamorte... secondo me è un gran segno... è del 1939... La Malfa è del 1939... è in parlamento dal 1972... dal '72! c'è andato in pensione da docente stando alla camera! solo qua, solo da noi. va bè andiamo avanti va che è meglio...
oggi ascoltavo la radio è si l'ho trovato surreale "Berlusconi conquista 5 voti dei democristiani"... cos'è una gara a chi regala premi più belli con la raccolta punti? (nel mentre siamo arrivati a Melchiorre, che uno dei re magi non ci sta male con catullo...)
e poi cosa vuol dire, te li hanno promessi? "si silvio ti do il mio voto di fiducia" cosa vale la parola in un posto dove non conoscono neanche la decenza? uomini d'onere, volevo dire d'onore... non lo sono lo sanno benissimo anche loro. e quindi? 5 voti presi dalla dc... mmm... proprio notizione da radio giornale, non potevo vivere senza... che senso ha dare una notizia simile?
mi ricorda un pò la scena de "il divo" (bel film) in cui si ci accordava per far salire al Quirinale il Giulio nazionale... (oddio sentir chiamare mussolini in parlamento mi mette sempre i brividi). "ho i voti di qua" "bisogna conquistare i voti di là" "abbiamo i numeri". questa è una frase che adoro, "abbiamo i numeri". decisamente inflazionata, si vede che mette tranquilli gli italiani... voglio dire, non siete ad una lezione di matematica... anzi mi sembra che la matematica non sia il forte di nessuno di voi... è troppo razionale, troppo concreta per quello che fate lì dentro... troppo lineare... 1+1 fa sempre e comunque 2 (abbiamo addirittura 2 e dico 2 Pepe Mario uno del Pd e uno del PdL, sembra una barzelletta), è inopinabile...
voi mi sembrate più simili ai galli segna vento, andate non dove vi porta il cuore, come direbbe la Tamaro, ma dove fischia il vento...
mah... staremo a vedere... qua sembra ancora lunga...

23 settembre 2010

c'era una volta l'orologio... poi è arrivata la televisione.

stasera ho fatto zapping... ho il satellite per cui è uno zapping un pò lungo...
ho scoperto che il tempo non viene più misurato con l'orologio, con le ore che passano, il ticchettio e il cucu... no il tempo viene misurato con i programmi tv. è autunno? ricominciano i reality show. ogni canale ha il suo. e non no non li so riconoscere. mi spiace, ma non ne conosco i nomi e non ne conosco i personaggi. da quello che ho capito dalle chiacchere e dai commenti altrui, sono molti più di quello che sarebbe necessario e molto più inutili di quello che potrebbero risultare. voglio dire, io guardavo "per un pugno di libri" e lo trovavo un programma interessante, avvicinava i giovani alla letteratura e gli adulti a riscoprirla. e la cosa che adoravo era che il "montepremi" erano libri. quelli veri, con le pagine e tutto il resto... ora io i nomi di giovani cerebrolese non li conosco, mi spiace, vi chiedo scusa, ad esempio Belen 'ho conosciuta perchè sono andata su google a cercare almeno di dare un volto a questa cosa tanto nominata...io ringrazio google... ok ho un limitato senso della socialità, però per quel minimo cerco di interagire e visto che non tutti non seguono i programmi tv, cerco di capire almeno quello che mi stanno dicendo. ma anche solo per capire la battuta e poi sono curiosa. non posso sentire parlare di qualcosa che non capisco e non provare almeno a vedere di cosa si tratta. si sono curiosa come un gatto e ci tengo a soddisfare la mia curiosità anche perchè se no poi mi perseguita... anche per le piccole cose... comunque non siamo qua per la mia sociopatia, ma per il tempo stabilito dalla scatola che ognuno di noi ha in casa. io seguo alcuni telefilm, si si non sono così sofisticata, i tg, e poco altro. per lo più la tengo accesa altalenandola con la radio per tenermi compagnia. per cui, stavamo dicendo, che è autunno per cui ricominciano i reality. ora ditemi vi prego che cosa ci trovate di interessante. perchè proprio non lo capisco. sono piatti, identici, inutili e che richiedono più o meno l'utilizzo di mezzo neurone stanco. come fate a trovarlo stimolante? cosa ci trovate? mi sembra un branco di pecore che segue la linea dell'orizzonte come ipnotizzate. dal nulla. poi non posso stupirmi se i ragazzini sembrano usciti dalla catena di montaggio e non ci provano neanche a pensare. il paese va a rotoli, la classe di politici ( da tutte le parti) è senza senso morale e dignità e ci si indegna solo perchè lei, la scatola nera, ci dice di farlo. fateci caso, il tg parla di crisi? il giorno dopo tutti si lamentano del governo, tirano fuori le magiche frasi di circostanza, trite e ritrite, "si stava meglio quando si stava peggio". la De Filippi, donna più uomo di suo marito e con un neurone che circola ibera da anni nella solitudine buttandosi sull'alcool, ha gente che la segue. trovano i suoi programmi vedibili. li seguono, si appassionano. e non sanno neanche dirti il perchè. perchè in fondo non lo sanno neanche loro. oppure il tremendo grande fratello, che Orwell ancora si sta dilaniando dal dolore nella tomba. ci sono canali per ogni occasione, per le casalinghe tristi si trovano quelli dedicati alle soap sudamericane, ma anche qua in italia ci stiamo attrezzando, che anche li sarebbe interessante sapere perchè dovrei mettermi a guardare una cosa iniziata anni fa e di cui neanche i miei pronipoti vedranno mai la fine, per gli uomini che non vogliono un dialogo in famigia ci sono così tanti canali di sport che neanche riesco a contarli, per non parlare di quanti siano semplicemente dedicati al calcio... 22 tizi, pagati troppo che se andassero a farsi un giro in miniera, un mese all'anno, magari saprebbero dare un reale valore ai soldi, che corrono dietro ad un pallone, ma va bè io sono donna lo so che non posso capire, a me piace il football e il rugby, per cui no non posso parlare e se mi chiedete perchè mi piacciono vi so anche rispondere, per il senso della competizione, della sportività che trovo molto più marcato nel rugby che nel calcio, ci sono interi canali fatti a posta per i bambini, che ignorati dai genitori che no non hai mai tempo per giocare con loro, vi si rifuggono perchè è l'unico posto che conoscono visto che sono stati proprio la mamma e il papà a metterceli davanti quando erano più piccoli e non potevano ancora decidere. la tv scandisce i tempi, della giornata, delle settimane, delle stagioni... e passano gli anni e ci si dimentica dei dettagli, della curiosità, dei rapporti umani. si perdono i rapporti umani. non si parla più di noi ma di cosa è successo in tv. non si parla dei pensieri che uno può avere, ma di quello che ha detto la belen di turno. vi prego,  ogni tanto, se non proprio sempre, spegnetela e guardate chi vi sta vicino in volto. è proprio bello guardare le persone in faccia e imparare a conoscerle. sapere cosa pensano loro e non cosa la scatola ha detto che dovremmo pensare...
ogni tanto, un buon libro, niente rumore di sottofondo proveniente dalla scatola magica, tante parole, o anche silenzio, è bello anche quello, basta imparare ad ascoltarlo, spesso dice molto di più di tante parole...

19 settembre 2010

a volte ci sono film, che proprio ti piacciono!

non si può guardare un bel film e poi, appena finito, accendere la televisione. è una brutalità. un bel film è come un buon libro, ti rapisce, ti porta dentro la storia accompagnandoti per mano e ti ci culla. non ti puoi nascondere in un film come in un libro, però sicuramente riesci a staccarti dalla realtà ed entrare in una storia di cui sei solo spettatore. ed è bello, perchè ti emozioni, ti commuovi, ti stupisci, ridi, sorridi, piangi, provi comunque qualcosa immergendotici. bello. 
sono tanti i film che rivedo volentieri e che soprattutto, non mi stancano. non amo andare al cinema il venerdì o i sabato sera, troppa gente, adoro gli spettacoli pomeridiani, quelli dove la proiezione è quasi privata da quanta poca gente c'è. anche se me lo gusto con più piacere fra le mura domestiche. 
il piacere delle piccole cose, guardare un film. 
e poi sono buffa, mi commuovo, non per i film "sentimentali", ma per quelli che reputo, delicati. la certezza dell'umido sulle guance ce l'ho con "ogni cosa è illuminata". quello è matematico. eppure ogni volta che lo riguardo arrivo sempre verso la fine con la certezza che "no questa volta no" ed invece... poi ci sono i film di Chaplin, in cui rifuggo nelle serate invernali, quelle vicine a Natale. che visti da sola sono la morte dello spirito natalizio per far spazio ad una malinconia e una tristezza unica. però mi piacciono, il muto prima, il sonoro dopo, il bianco e nero sempre, piccole cose che fanno sorridere. ogni volta che li guardo penso sempre a come doveva sembrare magico a chi li ha visti nella loro prima visione. voglio dire, non si era mai visto niente di simile. immagini in movimento. e poi la musica in sala, adulti e bambini tutti con gli occhi sgranati... un pò come quelli che hanno fatto un viaggio su i primi treni... stupiti... woody allen, parte prima, perchè, un pò come battiato, ad un certo punto si è un pò perso... ha anche una certa età, però... Manhattan, io e annie, amore e guerra, mamma mia quanto mi piacciono. si ride, si riflette e poi si guarda il tutto con occhi diversi. storia di noi due, quello lo rivedo spesso. meraviglioso, nella sua semplicità "come faccio a dire josh ha il tuo naso a uno che non c'entra niente?". vedetelo, lo consiglio sempre e lo riguardo tanto. quando sono triste, quando mi sento sola, quando si chiude una relazione. ogni occasione. e poi terra e libertà, un altro film che guardo quando ho voglia di piangere e proprio non ci riesco. quando perdo un pò la sicurezza sulle mie capacità, guardo elizabeth, è un pò come quando rileggo l'amleto, riequilibra i piatti della bilancia...
il film di stasera, invece, mi ha lasciato un bel sorriso, un film tenero per i miei standard, no non nel senso  di grande storia d'amore, quella è decisamente marginale, un cammeo, è il modo in cui hanno raccontato la storia che trovo tenero. si i film in i personaggi perdono se stessi per ritrovarsi mi piacciono. oddio c'è un film romantico che mi fa piangere! fur! come dimenticarlo! e poi mi piacciono i film di nicchia, queli che devi correre al cinema appena escono perchè se no non sai se il giorno dopo ci sono ancora! ho due campioni in questa categoria, che sono alegria, visto per ben tutti e tre giorni di proiezione e in sala avremmo si e no ottenuto un 15 persone in totale e lezione 21, che mi ha stregato, commosso, "potreste immaginare una solitudine peggiore?" quando l'insegnante prova a far capire ai suoi studenti cosa rappresentasse la sordità per Beethoven. bello, surreale.
ecco questo doveva essere un'altra cosa ed invece si è trasformato in elenco con postille dei film che preferisco e non ci sono neanche tutti... non ci riesco proprio ad iniziare con un argomento e portarlo avanti per tutto il post quando scrivo a ruota libera... uff...
non mi resta che prendere un altro dvd dalla pila oddio pila mi sembra un termine un pò fuori luogo, ho una piccola succursale di una videoteca se guardo bene... quando ho lasciato Antonello, un uomo con cui ho condiviso 5 anni e una casa molto piccola, i dvd iniziavano a prendere piede e così, nella casa nuova, da sola, una sera mi sono messa li a fare una lunga lista di dvd che non potevano mancare. erano un centinaio. gli irrinunciabili, avevo chiamato quell'elenco così... quando ho visto il numero, mi sono un pò spaventata, perchè pensavo che ci avrei messo anni a metterli insieme tutti... quasi 10 anni dopo, ne ho sette volte tanti e non è stato poi così complicato riunirli... anzi, fin troppo facile... soprattutto da quando esistono quei malefici negozi in cui entri per un libro ed esci con sacchetti di volumi e dvd... comunque, tralasciando lo shopping selvaggio che faccio da donna quale sono. ero rimasta? ah si, un film e via verso l'addormentarsi in compagnia di una voce narrante sullo sfondo... a volte il letto non sembra così grande...

18 settembre 2010

voglio, non voglio/sono, non sono


io non voglio vivere per sempre. non me ne faccio niente dell'immortalità. una vita con la consapevolezza che no, non avrà mai fine, sarebbe noioso. 

e non voglio che tutti i miei desideri si avverino appena si formano nella mia mente. non ci sarebbe il piacere della conquista. 
e non voglio neanche che mi si dia sempre ragione, voglio un confronto (di che ne dica qualcuno che no, non ha i mezzi per confrontarsi con me).
non voglio che vada SEMPRE tutto per il verso giusto, ok magari spesso ma non sempre, senza difficoltà si perdono i dettagli e la capacità di trovare soluzioni. 
non voglio essere cattiva e in fondo non lo sono. di che ne dicano le maleingue che si sono divertite, nel tempo, a mettermi alla berlina perchè avevano troppo troppo tempo libero.
però lo sono stata. per necessità, perchè non vedevo altra via, l'ho fatto perchè ero arrabbiata oltre l'immaginabile. l'ho fatto come ognuno di noi almeno qualche volta nella vita. non ne vado fiera e non mi piace come mi fa sentire, perchè io non mi sento una persona cattiva. 
e quando succede, che poi non mi piaccio. perchè non lo sento parte di me. e poi a me i dalmata non sono mai piaciuti, ne tanto meno i capelli bicolore così evidenti... no non sono crudelia demon, non li so indossare i suoi panni, posso metterli ogni tanto ma è come se si facessero indossare dei tacchi 14 ad un giocatore di rugby. può camminarci, ma non vuol dire che si trovi a suo agio. 
e no, lo so che deluderò tutta la gente che crede il contrario, ma non voglio essere infelice. non mi ci diverto proprio. aspiro alla felicità e per il momento riesco ad essere serena, per la felicità mi sto attrezzando però sono pronta ad incontrarla senza averne paura. 
io non voglio che mi si giudichi perchè è più facile giudicare gli altri che se stessi. se proprio mi volete giudicare, assicuratevi che in casa sia tutto in ordine, perchè li rispondo. ci metto un pò magari, perchè per un lasso di tempo vi lascio sfogare, vi lascio dire tutto quello che volete. ma poi faccio la stessa cosa con voi. e non lo faccio per cattiveria, ma per par condicio. lo so è un termine che ormai viene usato poco però non sono il pungiball di nessuno... 
negli anni sono stata definita: cattiva, strega, pazza, la strega di biancaneve (che ad essere onesti quando era in versione giovane non era poi così male), crudelia (a me e pellicce proprio non piacciono), mangia uomini (ok ne ho avuti un numero discreto e con questo?), puttana (che riprende la parentesi di prima con l'aggiunta del "se fossi un uomo mi stareste osannando davanti ad una birra") e altro ancora che non mi basterebbe una pagina per scriverli tutti , ma in fondo non è importante come mi hanno definito. 
devo essere onesta, non sono stati molto fantasiosi, a mio parere potevano essere più creativi. piccoli anche in quello. superficiali nel giudicarmi e pure con sterilità... a dire il vero, forse dovrei smetterla di sentirmi in scompenso con me perchè ho detto cose cattive. l'ho fatto perchè era giusto farlo. perchè se no non si sarebbe mai staccato. e no non l'ho fatto per non "averlo più fra i piedi", ma perchè facendomi odiare, disprezzare e quant'altro, per lui sarà più semplice non aggrapparsi ad un sentimento che no non è reciproco. 
per cui, dopo questa chiaccherata a ruota libera allo specchio abbastanza senza un filo conduttore preciso... no non sono una persona cattiva. 
mi piaccio così come sono, intransigente, paziente quando lo reputo giusto, egocentrica, combattiva, creativa, colorata, vivace, puttana fra le lenzuola (si si lasciamo i falsi moralismi a casa per favore, tutti abbiamo le nostre perversioni), curiosa, cocciuta oltre l'inverosimile, che non si accontenta e tantissime altre cose, altri aspetti, altre sfumature. ma cattiva no. mi dispiace deludervi ma mi vado benissimo così, se non vi piaccio... il problema è solo vostro.

5 settembre 2010

to do


ho passato una settimana da leone in gabbia... si si, insofferente... poi sono andata a Bergamo a trovare mia madre... ok forse la località non è fra le più ridenti e non ha migliorato lo stato d'animo però, si c'è un però come nelle migliori frasi ad effetto, mi ha fatto scoprire una cosina piccola piccola ma che ha smosso montagne intere... 
sono in un momento di stallo. o meglio, ho bisogno fisiologico di un cambiamento, devo uscire da questo torpore in cui mi sono ingolfata, per cui... come nelle migliori tradizioni... ho fatto una piccola lista di cose da fare, in un tempo si spera ragionevole, anche perchè per i miei standard mi sono "addormentata" per troppo tempo.
così, mi iscrivo finalmente a scuola guida, per la felicità di tanti amici che in questi anni non hanno fatto che ripetermi che è cosa buona e giusta e poi mia madre aspetta questo momento da quando ho compiuto 18 anni... e si in fondo a me piace tantissimo andare in macchina, per cui la patente mi sembra proprio una buona idea.
cosa da fare numero 2, tagliare i capelli. che per quanto mi piacciano così come sono, morbidi, lunghi e tutto il resto, sono 10 anni che non li accorcio ragionevolmente, per cui, visto che si parla di cambiare, passo in modalità "non più elastici" almeno finchè non ricrescono. in settimana si va dal fidato parrucchiere...
numero 3, trovare lavoro a Milano, in alternativa Torino ma non è che sia proprio entusiasta della seconda scelta. però ci vuole sempre un piano B, perchè non si sa mai. a Genova troppi ricordi, troope cose già viste, troppa pesantezza emotiva, troppo torpore, che intrinseco della città, perchè in fondo è una città rimasta ai tempi in cui era "la Superba" e non ha mai fatto troppo per portarsi al pari con i tempi. la scelta della città alternativa è stata fatta con un minimo di criterio, mia madre è nel nord italia, sono due snodi ferroviari per cui si arriva ovunque, sono due città che trovo vivaci da un punto di vista personale e poi Milano a me piace tantissimo.
numero 4, essere felice e sorridere decisamente di più...
Lista delle cose da fare, mi piace, mi trasmette entusiasmo il solo pensarci e non mi spaventa l'impegno che ci vorrà.
si avete letto bene nelle cose da fare non c'è "trovare un uomo, compagno di giochi". perchè quello non lo puoi mettere nella lista di cose da fare, puoi sperare di incontrarlo mentre sei li che spunti il tuo foglio. ma non puoi inserirlo nella lista, è una questione di pelle quella, di odori, di chimica. aggiungo un punto 5: non smettere mai di sperare...  

3 settembre 2010

a volte ho delle idee "geniali"... si si... me lo dico da sola che è meglio...


non capisco come mai delle volte un'idea che sembra geniale sulla carta, nella realtà ha qualche difficoltà a esprimersi al meglio... mi spiego... l'atro ieri, ero di un umore un pò da eremita... quelle sere in cui ti sembra di esserti persa un pezzo, così ieri, ancora con i resti della nottata agitata, mi sono andata a comprare due, attenzione ho detto due, puzzle... 1000 pezzi cadauno... di solito lo troverei rilassante e rassicurante, pezzi contati, un'immagine che prende forma... sulla carta la trovavo un'idea geniale. perfetta per la situazione... ora, stasera la musica sembra cambiata... o meglio, è sempre piacevole vedere che l'incastro funziona e i pezzi combaciano... il problema è che in due ore l'insieme più grande è composto da 7 pezzi... il che dovrebbe essere un pò demoralizzante... neanche il bordo sono riuscita a mettere insieme... com'è facilmente intuibile, il soggetto in questione è quello qua a fianco "la ragazza con l'orecchino di perla"... sobrio, lo sguardo di lei in cui ci si perde, un pò, malinconico, la bocca socchiusa che sembra voler dire qualcosa ma non trovare le parole... mi piaceva, l'ho preso in mano al negozio e ho pensato "è lui, il mio puzzle"... è stata la prima scelta, questo enorme sfondo nero... come mi è venuto in mente di imbarcarmi in un'impresa simile... tutto nero... secondo me sono più di mille pezzi... me li hanno mescolati, con un altro puzzle, oppure, ipotesi più plausibile, gliene avanzavano un pò neri e li hanno messi nella scatola che poi mi sono portata a casa... si si è l'unica spiegazione per la mancanza di pezzi che dovrebbero avere un colore rosa/azzurro... si sono dimenticati di metterci i tasselli che compongono il viso al confine con la fascia azzurra... dopo due ore e 7 pezzi riuniti non può che essere l'unica vera, inconfutabile, risposta ad un esubero di nero e una carenza di colore...lo sapevo io che dovevo portarmi a casa "l'urlo"... molto più vario... tutto arancione rosso e giù di li... si sarebbe intonato di più con la parete della libreria... lo so , lo so, un pò da ansia, quando di sera accendi la luce e lo vedi lì che ti guarda con il panico e il raccapriccio ben delineato... comunque la seconda scelta è ricaduta su un altro picco di sobrietà "il giudizio universale" di Michelangelo... semplice semplice... quello non ho avuto neanche il coraggio di aprirlo ancora... troppo popolato per stasera... troppe facce, li però magari trovo i pezzi di azzurro che mi mancano qua... magari se mischio le due scatole qualcosa ci esce... comunque, tornando a noi, a me, qua insomma, tornando a queste serie di parole qua, insomma ci siamo capiti... ecco ieri sera, nel delirio più totale, perchè ieri sera nella mia testa c'era un concerto di pensieri e una riunione condominiale tutto alla stessa ora, avevano prenotato la sala tutti insieme e l'organizzazione si è confusa così c'era questa tempesta di parole che vorticavano libere e confusionarie, ho stabilito, con tutta la pazienza di cui sono capace, di mettermi li e diligentemente suddividere prima i pezzi dai bordi e poi fare una suddivisione interna per vaghi colori... giuro che ieri sera i pezzi di azzurro erano di più, sono scappati nella notte e si sono ridipinti dopo un rave con Michelangelo... comunque, ero lì, radio in sottofondo, silenzio nel resto della casa, talmente intenta a ordinare i 1000 pezzi che sono riuscita a dimenticarmi che mi stavo preparando la cena. si lo so sono un fenomeno... una meravigliosa sovra-coscia di pollo con pomodorini freschi, bruciata... una gioia sopratutto visto che non avevo voglia di cucinare altro, la mia pigrizia mi ha spinto a togliere il nero fumo,  staccare accuratamente i pomodori dalla padella per farli approdare direttamente nel bidone dell'umido e mangiare ciò che rimaneva del povero pollastro... ieri mi sentivo un vero e proprio genio del crimine... tante idee "meravigliose" in un solo giorno... che brava... un delirio, oggi almeno riesco a mettere insieme parole di senso quasi compiuto... ieri neanche quello... non devo andare a ruota libera... una tragedia... disconnessa da me, sorridere e non sapere neanche il motivo, perchè i miei neuroni avevano deciso di andare a farsi un giro... non si fa, Giordana non si fa... però ho capito una cosa, a me il cambio stagione fa malissimo! sono metereopatica a tratti... lo so, lo so è roba da prodotti di nicchia... ma io mi ci sento tanto, nella nicchia intendo... ora, sono consapevole che non si mette insieme da solo e che dovrei tornare da quei malefici pezzi che è palese che mi odino... ma mi guardano malissimo! quasi quasi, libero la piccola belva pelosa, un chilo e due di danno quasi perpetuo, e la lascio giocare nella scatola... mmm... idea interessante però il mio orgoglio ne sarebbe un pò risentito... per cui, credo che darò retta alla vocina interna e tornerò nel magico mondo di Vermeer e della sua amichetta...